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Comitato Unitario Vittime del Fango di Forlì

Proposte alla Commissione di Indagine e Studio

Comitato Unitario Vittime del Fango di Forlì

Il Comitato Unitario Vittime del Fango di Forlì ha depositato nella Commissione Speciale Consigliare del Comune di Forlì una serie di proposte che, secondo il Comitato, potrebbero diventare in gran parte immediatamente operative. Dopo tre mesi e mezzo dall’alluvione che ha colpito Forlì, si lamenta inoltre che “non è ancora stato fatto nessun passo concreto dopo l’unico incontro che il Sindaco ha concesso il 2 agosto durante la manifestazione in piazza”.

Il testo consegnato:

 

 Il 24 agosto c.m. la Commissione Speciale Consigliare di indagine e studio sull’emergenza alluvione si è riunita in una prima seduta di ascolto dei Quartieri e del Comitato Unitario Vittime del Fango di Forlì per capire dalla voce dei cittadini, quanto accaduto in città in quei due tragici giorni di maggio. Per fare in modo che le domande e le proposte siano fissate dalla nostra amministrazione, che peraltro ancora non risponde alle domande presentate via PEC il 5 luglio su quanto avvenuto nel Quartiere Romiti, rendiamo pubblico il documento depositato in quella sede dalla Presidente Alessandra Bucchi.

 

1) IN MERITO ALLA MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO Trascorsi i tre mesi dagli eventi alluvionali occorre che si analizzi quanto accaduto al fine di comprendere e capire cosa sia necessario fare nella situazione attuale. Per questo riteniamo fondamentale che il Comune convochi una Conferenza dei Servizi tra tutti gli enti e le società partecipate interessate per definire un censimento delle criticità, il cronoprogramma degli interventi ed istituisca un Tavolo Permanente con il CUVF, i Quartieri e le parti sociali per tenere monitorata la situazione locale, valutare le soluzioni proposte dalla Conferenza dei Servizi ed individuare le modalità di aiuto e sostegno alla popolazione vittima dell’alluvione. Chiediamo quindi che gli enti interessati, in sede di Conferenza dei Servizi ed in maniera concertata, provvedano alla nomina di un gruppo di esperti in materia che fungano da consulenti tecnici per l’individuazione delle soluzioni possibili di messa in sicurezza del territorio. Domandiamo che attraverso il Tavolo Permanente si possa fornire adeguata comunicazione e continuo aggiornamento sulle opere progettate e su quelle effettuate creando un flusso comunicativo costante tra amministrazione comunale ed il CUVF in merito ai lavori idraulici di rimessa in sicurezza del territorio.

Richiediamo a ciascun ente competente e tramite l’Amministrazione comunale, che venga con la massima urgenza effettuata la totale pulizia, manutenzione, rimessa in scurezza dei fiumi presenti nel nostro territorio e di tutte le opere idrauliche. Oltre alla ricostruzione degli argini completamente erosi e/o rotti, è fondamentale il controllo dello stato di tutto il perimetro arginale con verifica dei livelli di altezza degli stessi (molti punti degli alvei fluviali si sono abbassati di decine e decine di centimetri) oltre che il controllo sulle varie chiuse fortemente danneggiate dall’alluvione e presumibilmente mal funzionanti anche in epoca antecedente ai fatti alluvionali.

Chiediamo altresì che vengano aggiornate le mappe inerenti alla rete fognaria nonché il ripristino della stessa con adeguamento alle attuali necessità sia in ragione di una opportuna valutazione del cambiamento edilizio della nostra città avvenuto dagli anni ’60 sia in considerazione dei cambiamenti climatici in corso. È inoltre necessario che vengano migliorati gli strumenti di monitoraggio e rilevazione idrometrica sull’andamento dei fiumi, l’altezza, la velocità, la portata, la tipologia di sedimenti trasportati dalle piene tramite sensori e strumenti di intelligenza artificiale che predetermino con il massimo anticipo possibili piene e gli eventuali pericoli di esondazione, predisponendo un sistema di allarme efficiente tra Autorità di Bacino, Consorzio di Bonifica, Regione e Comune.

 

2) CENSIMENTO Chiediamo di iniziare con celerità a distribuire alle famiglie il fondo donazioni in possesso del Comune per accelerare il rientro nelle proprie abitazioni nel più breve tempo possibile. Specifichiamo che i soli moduli CIS e CAS non identificano gli interi nuclei familiari danneggiati da frane ed alluvione e pertanto si rende necessario un approfondimento maggiore a seguito del quale si potrà valutare con attenzione le modalità di distribuzione delle somme raccolte. Pertanto, domandiamo che venga effettuato molto velocemente un censimento che identifichi esattamente i danni subiti dai cittadini, attraverso l’incrocio dei dati tecnici già in possesso dell’amministrazione in merito ai livelli raggiunti dall’acqua nei vari territori e ai danni subiti, nonché in base alle domande CIS e CAS già inviate dai cittadini alluvionati, al numero delle persone sfollate, alle fragilità riscontrate;

 

3) FONDO DELLE DONAZIONI Il fondo delle donazioni è ad oggi, l’unico strumento per elargire sostegni alle famiglie alluvionate. È indispensabile che questo strumento venga utilizzato per raccogliere altre risorse con impegno diretto dell’amministrazione nella figura del Sindaco, per chiedere alle numerose ed importanti aziende del territorio forlivese un surplus di generosità allo scopo di aumentare la dotazione già in essere. In questo senso, a spese della Regione e del Comune si può ipotizzare anche una campagna di comunicazione sui media per coinvolgere strati di popolazione più ampi e continuare ad alimentare queste donazioni.

4) PREVENZIONE E PIANO DI COMUNALE DI PROTEZIONE Il Piano Comunale di protezione civile si è rivelato inidoneo a fronteggiare un evento di tale portata. Le aree interessate dall’esondazione non erano neppure citate. I soccorritori sul campo sono risultati sin dal loro arrivo scoordinati, lenti, ignari della situazione reale e delle priorità su cui operare. L’evento seppure eccezionale, non poteva e non può considerarsi né imprevedibile né non ripetibile. Come indicato dall’ultimo rapporto ISPRA (2017) il 60% circa della popolazione della nostra provincia è a rischio alluvione. Ne discende che vi era consapevolezza della fragilità del nostro territorio in tempi ben precedenti ai fatti alluvionali dello scorso maggio. È urgente modificare quindi il Piano di Protezione Civile e studiare modalità più efficienti ed efficaci di coordinamento degli allarmi e dei soccorsi nonché una programmazione diversa del territorio a partire dal Piano Urbanistico. Va evitato di continuare a costruire sulla golena del fiume, o sopra e fossi tombinati come invece è avvenuto a partire dagli anni '60.

5) ANNULLAMENTO DEGLI EXTRA CONSUMI DELLE UTENZE  Chiediamo infine l’annullamento delle bollette relative alle varie utenze per gli extra consumi cagionati dall’utilizzo di acqua ed energia elettrica per provvedere al ripristino delle nostre abitazioni ed una adeguata riduzione della TARI sull’abitazione alluvionata. Suggeriamo e sosteniamo una proroga dei pagamenti fino al 31.12.2023 per dar modo ai gestori di annullare gli extra consumi;

 

6) MANUTENZIONE DEI QUARTIERI ALLUVIONATI Invitiamo il Comune a pianificare la manutenzione straordinaria sulle zone alluvionate o franate. Chiediamo che per almeno per 1 anno siano aumentati i passaggi di lavaggio e pulizia di strade e marciapiedi, garantita la pulizia degli impianti fognari con un servizio coordinato e gratuito degli auto spurgo e la raccolta di fanghi e/o detriti derivanti dall’alluvione.

Il Comitato Unitario Vittime del Fango – Forlì

La Presidente

Alessandra Bucchi

Foto Fabio Casadei


Redazione Diogene

martedì 29 agosto 2023

ARGOMENTI:     alluvione forlì