Comunicato stampa Comitato Unitario Vittime del Fango Forli'
La scelta di un "monumento" all'alluvione, con relativa cerimonia inaugurale, lascia perplessi per motivazione, collocazione e opportunità. Durante questo terribile anno, se si esclude una cerimonia religiosa, chi dovrebbe rappresentare l'unità cittadina non ha mai varcato il ponte-simbolo del disastro, e dei luoghi limitrofi non è neppure il caso di parlare.
. In questo lungo anno, riconnettere empatia, solidarietà e rispetto è rimasta una richiesta inascoltata: l'alluvione (parole del "capo") è stata una "sfortuna dell'Amministrazione". I mesi alle nostre spalle non si cancellano quindi con una installazione o il taglio di un nastro. Non è questo il modo per lenire ferite aperte nella memoria indelebile delle persone, e nemmeno per rendere onore ai volontari che hanno lavorato privi di sostegno e organizzazione, supportati a lungo solo da associazioni, quartieri, persone generose, e talora persino ostacolati nel loro prodigarsi. La sensazione di abbandono non ha colore politico: ecco perché si avverte disagio, per non dire sdegno, per simboli dalle basi così fragili, pretesti per facili enfatizzazioni. L'invito alla cerimonia, ricevuto dal Comitato Unitario Vittime del Fango da parte dell'amministrazione comunale, si inserisce in questo contesto ed in questo contesto trova la naturale risposta: se esistiamo solo per essere pubblico plaudente, riteniamo opportuno essere rispettosi di noi stessi e degli "Angeli del fango" in altro modo. Il "monumento -non chiesto- agli infangati", che non spalavano certo per voglia di foto, ricorderà a tutti una assenza lunga un anno. Un "capo" sta rintanato nel palazzo, un vero "comandante" sta sul campo.
La Presidente e il Direttivo
Redazione Diogene
lunedì 13 maggio 2024