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Scegliere il prosciutto crudo

Ecco come fare

Scegliere il prosciutto crudo

Il prosciutto crudo è uno degli alimenti italiani più apprezzati e rinomati a livello mondiale, realizzato salando a secco la coscia di maiale. Esistono diverse tipologie di prosciutto crudo, che si differenziano a seconda del metodo di stagionatura, della zona di produzione, ecc. e non è sempre facile scegliere quello più adatto ai propri gusti.

Diverse tipologie di prosciutto crudo

Come accennato, esistono diverse tipologie di Prosciutto Crudo artigianale. Tra le più conosciute e consumate ci sono il Prosciutto di Parma ed il San Daniele, entrambe riconosciute con la Denominazione di Origine Protetta (DOP), ed il Prosciutto di Norcia certificato IGP (Indicazione Geografica Protetta). Quest’ultimo è realizzato in una specifica area dell’Umbria, e si distingue per la sua caratteristica forma “a pera” e il suo sapore leggermente speziato.

Il Prosciutto di Parma DOP, invece, è prodotto da circa 140 produttori, tutti situati in una zona in provincia di Parma. La produzione segue un iter rigoroso che esclude l’uso di conservanti e additivi, e il gusto è dolce e delicato.

Il prosciutto San Daniele DOP, invece, è realizzato esclusivamente nella città di San Daniele del Friuli, in provincia di Udine. Anche in questo caso, le condizioni climatiche locali giocano un ruolo cruciale nel conferire al prosciutto il suo sapore unico e bilanciato.

Come riconoscere un buon prosciutto?

Ci sono diversi modi per riconoscere un prosciutto di buona qualità, tra cui:

Il marchio: il marchio indica la reputazione e l’affidabilità del produttore, spesso associata a una lunga tradizione di qualità e competenza nella produzione. I marchi rinomati tendono a seguire rigorosi standard di qualità e a utilizzare tecniche di produzione consolidate;

La quantità di grasso: la presenza di grasso è un aspetto cruciale nella valutazione della qualità di un prosciutto. Il grasso deve essere presente, ma in quantità equilibrata, mai eccessiva. Un giusto livello di grasso è fondamentale perché contribuisce a migliorare il sapore, la succosità e la consistenza del salume;

Il colore: un prosciutto di buona qualità dovrebbe avere una tonalità che varia dal rosa al rosso, con un orlo bianco di grasso. Questo colore è segno di una corretta stagionatura e lavorazione del prodotto. Se, al contrario, il prosciutto crudo ha un colore tendente al rosa, questo potrebbe indicare che la stagionatura non è stata sufficiente, e di conseguenza il sapore potrebbe essere alterato;

Odore e sapore: un prosciutto di qualità ha una fragranza caratteristica, con un aroma stagionato che richiama la salsedine. Questo profumo tipico è segno di una corretta maturazione e di un’attenta lavorazione. Per quanto riguarda il gusto, questo salume deve offrire un equilibrio perfetto tra dolcezza e sapidità. Inoltre, dovrebbe essere delicato al palato, ma allo stesso tempo pieno e soddisfacente;

La stagionatura: man mano che il tempo di stagionatura aumenta, il prosciutto sviluppa profumi e aromi complessi e distintivi. Per esempio, un prosciutto stagionato per 24 mesi avrà un gusto diverso rispetto a uno stagionato per 36 mesi. Questo processo di maturazione prolungata intensifica i sapori, rendendo il prosciutto più ricco e saporito. Tuttavia, non è detto che un prosciutto meno stagionato non sia di buona qualità.

Scegliere il prosciutto crudo migliore per sé, pertanto, non è semplice. Tuttavia, con un po’ di attenzione ad alcuni indicatori è possibile portare in tavola un prodotto di qualità, capace di accontentare anche i palati più esigenti.

 


Redazione Diogene

lunedì 3 giugno 2024