ASAPS: uno stallo nient’affatto indolore
Intervista a Giordano Biserni, presidente Asaps
Le strade della normale circolazione di tutti giorni, portano sempre con sé un silenzioso “bollettino di guerra”, da tanti sottovalutato se non del tutto ignorato. L’abnegazione che col suo lavoro dimostra il dott. Biserni, in veste di presidente dell’Asaps è un irrinunciabile esempio di chiarezza e trasparenza, oltre che di profondo impegno civile. Una fonte l’Asaps, che con costanza di dati raccolti emette un segnale forte chiaro, sullo stato dell’arte delle nostre vie di comunicazione in termini di sicurezza stradale.
Dott. Biserni quale quadro possiamo dedurre a distanza di un anno, quale bilancio e panorama possiamo trarre sull’odierno stato delle arterie stradali dal punto di vista della sicurezza?
“Per quanto riguarda il dato nazionale, come Asaps il nostro osservatorio riporta la casistica che riguarda pedoni e ciclisti per l’intero anno. Per quanto concerne invece, in generale gli incidenti di varie tipologie, riguardano dati inerenti i sinistri avvenuti nel fine settimana (de venerdì a domenica). La proiezione che ne deriva su quest’ultima voce ci dà questa indicazione: nei primi nove mesi del 2025 vi è un calo degli incidenti stradali pari allo 0.2%, una cifra di per sé molto modesta. I morti sono 31 in meno pari a una percentuale del 2.9%, anche se è necessario fare un distinguo importante. Gli incidenti che vedono coinvolti autoveicoli sono diminuiti del 7.5% e del 9% le moto, mentre i sinistri che vedono coinvolte le biciclette, sono aumentati ben del 37.6%, facendo registrare un più 29%, come per i veicoli pesanti che hanno segnato un più 24%. Questa la situazione per quello che riguarda gli incidenti avvenuti nel fine settimana che ci offre un panorama di quasi staticità, nonostante l’entrata in vigore del nuovo codice della strada e la sua applicazione. Mi pare che i risultati siano oltremodo modesti. Alcune categorie hanno registrato dei cali sensibili, ma purtroppo per ciclisti e veicoli pesanti le percentuali sono aumentate a fronte di una voce altrettanto sensibile come i pedoni. Sull’osservatorio annuale di quest’ultima (2025) all’ultimo rilievo di ottobre (pubblicato da Asaps sul proprio sito il 13 del corrente mese nda), sono avvenuti 318 decessi. In testa c’è il Lazio con 50, seguito dalla Lombardia con 49 e L’Emilia-Romagna con 30. Un dato che non ci dà certamente indicazioni confortanti. Se andiamo a vedere invece alla voce ciclisti, al 5 ottobre sono 177 le persone che hanno perso la vita. 41 in Lombardia, 27 in Emilia-Romagna e 26 in Veneto. La tendenza nei primi nove mesi di questo 2025 rispetto all’anno precedente segnala un aumento del 12.2%, anche se tiene conto di tutti i giorni della settimana, mentre il dato che le ho dato in precedenza si riferisce solo ai fine settimana (venerdì - domenica).
Perché la percentuale dei decessi tra i ciclisti è maggiore nei fine settimana?
Probabilmente per un maggior numero presente sulle nostre strade durante i weekend. Chiaro che la percentuale di rischio é potenzialmente maggiore e aumentano i sinistri. Diciamo che i dati che emergono, da quelli che raccogliamo attraverso i vari organi di sicurezza sul territorio (Polizia Stradale, Carabinieri, Polizia Locale che rileva il 66% dei casi) aderenti in 450 referenti, oltre alle agenzie di stampa, con cui facciamo continui approfondimenti, non ci fanno essere particolarmente contenti. Siamo di fronte a un calo generale delle vittime piuttosto limitato e a volte per alcune categorie, di fronte a un aumento dei sinistri. Probabilmente la sola riforma del codice della strada non può produrre i risultati che tutti si attendevano, se non viene affiancata da un sistema di controlli continui e costanti sulle strade da parte delle pattuglie, che invece sono in numero sempre meno adeguato. D’altra parte, le esigenze di ordine pubblico, le vediamo, sono tante e purtroppo, “il sistema strade” con tutte le relative vittime, ohimé come capita spesso, passa in secondo piano.
E sui monopattini?
“20 decessi da inizio anno, l’anno scorso sono stati 24 per l’intero 2024”. Ma la vera tragedia è la morte dei bambini. Anche qui sono 24 dall’inizio dell’anno, otto nel solo mese di settembre per incedente stradale, un “mese terribile”.L’Istat ne ha registrati 29 per l’intero 2024”.
Emiliano Tozzi
lunedì 20 ottobre 2025