Confartigianato Cesena.
    
    
        La certificazione di filiera sia vero strumento di legalità, equità e valorizzazione della moda Made in Italy.
    
    
    «Il Made in Italy sta attraversando una fase delicata e servono strumenti concreti per tutelarlo». Così Confartigianato Moda Cesena commenta il percorso della nuova Certificazione unica di conformità delle filiere della moda, accolta come passo importante verso una filiera più trasparente, legale e tracciabile.
    L’associazione sottolinea che la certificazione dovrà valorizzare tutta la catena produttiva, non solo i grandi marchi, riconoscendo il ruolo centrale delle micro e piccole imprese artigiane, autentico motore della manifattura italiana. «Le nostre imprese garantiscono qualità, occupazione e valore sui territori – afferma Confartigianato – ma operano spesso in condizioni contrattuali squilibrate».
La certificazione potrà essere efficace solo se accompagnata da regole chiare e giustizia contrattuale, nel rispetto della Legge 192/1998 sulla subfornitura, che obbliga a corrispettivi equi e tempi di pagamento certi. Confartigianato chiede inoltre corresponsabilità dei committenti, criteri proporzionati per le PMI e riconoscimento delle certificazioni già esistenti, per evitare inutili duplicazioni burocratiche.
«Non vogliamo un nuovo adempimento, ma uno strumento di crescita e legalità – conclude Confartigianato Moda Cesena –. Solo un sistema che premia chi opera nel rispetto delle regole può salvaguardare davvero il valore e l’identità del Made in Italy».
    
    
        Redazione  Diogene
    
    
        
        
            mercoledì 29 ottobre 2025