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Incidenti stradali 2024, una fotografia allarmante tra stallo e recrudescenza.

Tratto dal Centauro, rivista ufficiale Asaps.

Incidenti stradali 2024, una fotografia allarmante tra stallo e recrudescenza.

I dati appena pubblicati da ISTAT sul bilancio degli incidenti stradali nel 2024 non lasciano spazio a interpretazioni ottimistiche. Anzi, confermano le preoccupazioni sollevate già da tempo dall’Osservatorio ASAPS: il miglioramento è talmente minimo da sembrare quasi simbolico.

Le vittime sulla strada sono state 3.030, con un calo appena percettibile dello 0,3% rispetto al 2023. In parallelo, si registra un aumento degli incidenti (+4,15%) e dei feriti (+4,1%, pari a 233.953 persone). Siamo davanti a una situazione di sostanziale stallo, se non di peggioramento, che pone l’Italia ancora lontana dagli obiettivi europei in termini di sicurezza stradale.
A confermarlo è il nostro 19° posto tra i Paesi dell’UE, con 51 morti ogni milione di abitanti, ben al di sopra della media europea di 45.

Tra i dati più drammatici, spicca quello relativo ai motociclisti: ben 830 decessi, di cui 270 in incidenti autonomi. Un numero che, purtroppo, non sorprende più, considerata la lunga scia di sangue che ogni fine settimana segna le nostre strade — fino a 27 motociclisti morti in un solo weekend di giugno, e questo anche nel 2025.
Preoccupa inoltre l’incremento del 30,4% delle vittime tra gli occupanti degli autocarri, con 146 morti: un dato che si inserisce anche nel più ampio e grave fenomeno degli incidenti sul lavoro.

Un piccolo spiraglio positivo arriva sul fronte dei pedoni, con 470 vittime (-3,5% rispetto alle 485 del 2023). Tuttavia, l’Osservatorio ASAPS rileva una discrepanza: sono 475 le vittime registrate nei propri dati, poiché vengono conteggiati anche i decessi avvenuti oltre il 30° giorno dall'incidente — morti che, pur sopraggiungendo "in ritardo", non smettono certo di essere vittime della strada.

Più netto il miglioramento per i ciclisti: 185 decessi, in calo del 12,7%. Tuttavia, anche qui ASAPS segnala un numero più alto (204 vittime), sollevando seri dubbi su una possibile sottostima nei conteggi ufficiali.
Un colpo al cuore arriva dal dato più tragico: 29 bambini hanno perso la vita sulle strade italiane nel 2024, secondo ISTAT. L’Osservatorio ASAPS ne segnala addirittura 34, considerando anche i tragici incidenti nelle aree private, spesso causati da manovre azzardate di familiari in cortili e aie.

Al dolore umano si somma anche l’impatto economico. I 18 miliardi di euro di costi sociali stimati dal Ministero delle Infrastrutture rappresentano, secondo ASAPS e ALG, solo la punta dell’iceberg. A questi andrebbero aggiunti i costi legati ai feriti non rilevati, all’assistenza sanitaria di lungo termine, ai danni materiali. Il totale supera facilmente i 30 miliardi di euro l’anno.

Sul fronte della geografia degli incidenti, le autostrade fanno registrare un preoccupante aumento delle vittime del 7,1%, ribaltando il segnale positivo del 2023 (-19%). Le aree urbane segnano invece una leggera flessione del 2,1% nei decessi, mentre le strade extraurbane restano ferme, con un insignificante +0,1%.

Il quadro complessivo è chiaro: l’obiettivo europeo di dimezzare morti e feriti gravi entro il 2030 appare sempre più irraggiungibile. Per centrarlo, sarebbe necessario un calo medio annuo del 6,7%, ma i numeri degli ultimi cinque anni raccontano un’altra storia, fatta di immobilismo e rinvii.
Ora si attende il bilancio del primo semestre del 2025, che dovrà però includere — finalmente — anche i dati completi rilevati dalle Polizie Locali, che intervengono nel 66% degli incidenti (contro il 34% di Polizia Stradale e Carabinieri).
Solo allora, e solo con un serio investimento in educazione stradale, formazione nei luoghi di lavoro,e finalmente, più controlli su strada e tecnologie intelligenti, si potrà iniziare a intravedere una luce in fondo al tunnel. Ma senza un impegno concreto, il rischio è quello di restare intrappolati in una spirale di indifferenza e tragedie annunciate.

“I CONTROMANO”:
Abbiamo i numeri. Abbiamo il dolore. Ora serve una rivoluzione culturale. ASAPS lo ribadisce, senza azioni concrete continueremo a contare i morti. E ogni numero sarà una sconfitta per tutti.
A conferma di quanto la situazione sia fuori controllo, basti guardare i dati del nostro Osservatorio ASAPS-SAPIDATA sui contromano: 110 episodi nel 2024 di cui 16 mortali, 20 vittime e 180 feriti. Nel 2025, a metà di agosto siamo già a 61 episodi, 23 dei quali su autostrade e superstrade con 11 vittime. Una follia che si ripete, spesso causata da ebbrezza, droga o disorientamento. E che troppo spesso si trasforma in tragedia.

Non possiamo più permetterci di ignorare questi segnali. La sicurezza stradale
è una priorità nazionale. E deve diventare una battaglia di tutti.

*Presidente ASAPS


Giordano Biserni

venerdì 31 ottobre 2025

ARGOMENTI:     asaps incidenti stradali