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È tempo di agire: il territorio non può più aspettare

Dopo anni di promesse e cinque alluvioni, chiediamo interventi concreti, strutturali e immediati per la sicurezza delle nostre comunità e il futuro de

È tempo di agire: il territorio non può più aspettare

Questa ennesima emergenza deve farci riflettere sul futuro che vogliamo per tutti noi, per i nostri figli e per le nostre comunità, messe a dura prova da questi continui pericoli cui siamo sottoposti. 

Questa ennesima emergenza deve farci riflettere sul futuro che vogliamo per tutti noi, per i nostri figli e per le nostre comunità, messe a dura prova da questi continui pericoli cui siamo sottoposti. Il Comitato Unitario Vittime del Fango fa un ulteriore accorato appello agli Enti, alle Amministrazioni, al Consorzio di Bonifica (ancora una volta non sono partite le idrovore!) alla Regione Emilia Romagna, allo Stato e alla Politica tutta, affinché vengano effettuati interventi concreti e risolutivi per mettere in sicurezza il nostro territorio in tempi ben diversi rispetto a quanto abbiamo visto fino ad ora. Occorre considerare la fragilità del territorio come una priorità di tutte le agende politiche non più procrastinabile! In tutto ciò gli scontri politici non aiutano affatto, ma al contrario occorre allearsi per creare competenze che siano all'altezza delle grandi sfide che abbiamo innanzi a noi e questo per la nostra stessa sopravvivenza. Occorre la messa a terra di lavori strutturali ed un cambio di mentalità sulla regimentazione delle acque. Non possiamo più permetterci di attendere ancora; altrimenti il nostro destino sarà purtroppo segnato. Quanto tempo abbiamo perso in molteplici riunioni, incontri, discussioni! I progetti degli interventi strutturali, che devono essere ancora fatti, sono ad oggi lontanissimi. Tante parole sono state dette, ma i fatti sono ancora troppo lontani! Vogliamo interventi che non costringano più nessuno a lasciare le proprie abitazioni nel mezzo della notte, con il cuore in gola, perché non si sa cosa potrà succedere. Ci uniamo agli amici che sono stati evacuati nella Notte di Natale, in una giornata così importante e ci auguriamo che non inizino i soliti teatrini di rimpallo delle colpe, ma al contrario pretendiamo la messa a terra di progetti significativi ed efficaci! Siamo stanchi di sentire parlare di tempi di ritorno delle piene, di progetti che forse inizieranno ma dopo un esproprio, dopo una bonifica di ordigni bellici, dopo una autorizzazione. Siamo in attesa di risposte concrete da due anni e mezzo e dopo 5 alluvioni! È ora di finirla di nascondersi dietro a parole e scuse banali. Bisogna agire e siamo già in assoluto ritardo. Per quanto ancora dovremo assistere a questi spettacoli penosi di idrovore che non partono, di valvole di non ritorno che non chiudono, di arginature realizzate in assenza delle necessarie autorizzazioni e in modalità non conformi alla normativa vigente? Forlì, 26 dicembre 2025 

 LA PRESIDENTE E IL CONSIGLIO DIRETTIVO del COMITATO UNITARIO VITTIME DEL FANGO FORLI’


sabato 27 dicembre 2025

ARGOMENTI:     alluvione forlì