La sera che precedeva la festa, cioè il 3 febbraio, i contadini del comprensorio forlivese e oltre bruciavano cataste di fascine di ramaglie in segno di allegria e di devozione alla Madonna del Fuoco. È da questa antica pratica, pian piano abbandonata, che è nata la tradizione dei lumini rossi accesi sui davanzali delle finestre delle case, ad iniziare dal centro storico di Forlì dove non era possibile accendere i fuochi, se non nei tanti orti che esistevano entro le mura.