Diogene Annunci Economici

Cosa cerchi?

Sinfonia Motore - Diogene Annunci Economici Forlì

Sospiri: Back to the future

Sospiri: Back to the future

Ciao Emiliano come stai? È un piacere sentirti.

Ecco, si vede. O forse a pelle si sente. Tra piloti ed ex piloti divenuti team manager ( o nel frattempo qualcos’altro…) al di sotto rimane comunque un essere umano. Genuino come in questo caso, a volte meno. L’empatia è quella giusta. Fiducia reciproca a pelle, gas alle parole. Come ho fatto fin dal primo momento in cui ho scritto di Vincenzo Sospiri e la sua personalissima carriera.

Come ci si sente oggi a essere nuovamente campioni del mondo dopo il titolo conquistato con la Ferrari 333 SP a fine anni ’90, seppur in un ruolo completamente diverso da quello attuale di team manager?

 

Le sensazioni non cambiano, sono sempre quelle. Una gioia che vivi intensamente trasportato dall’emozione del momento ma che, una volta passata devi essere capace di custodire gelosamente per continuare a lavorare motivato a testa bassa sui futuri obbiettivi che ti sei prefissato. Non cambia nulla. In passato ho portato a case altre “gioie”, sia da pilota che da team manager. Se ti fermi a guardare ciò che è stato non pensi più al futuro. Puoi solo portarle dentro di te, continuando a lavorare per viverne altre sempre più belle.

 

Quindi il marchio Lamborghini in questo momento della tua vita professionale al tempo stesso è il seme e il frutto, di quelle “gioie” alle quali hai appena finito di accennare?

 

Esattamente. Quando nel 2013/14 abbiamo deciso di passare dalle monoposto alle GT è stata una scelta estremamente avveduta e ponderata. Ci eravamo resi conto di come, portare un giovane di talento alle soglie del Circus fosse diventata un’impresa disperata se non impossibile a fronte di costi davvero insostenibili. Questo nonostante abbia aiutato tanti ragazzi a raggiungere la Formula 1. All’epoca parlammo con diversi costruttori ma una volta incontrato Giorgo Sanna in qualità di responsabile della Lamborghini Squadra Corse, non avemmo più dubbi su quale fosse il marchio giusto cui legarsi per le successive stagioni. Dal 2015 siamo ancora con loro con reciproca soddisfazione, tanto che il nostro rapporto continuerà certamente fino a tutto il 2024. Fiducia, stima reciproca con Giorgio e i suoi collaboratori. Due realtà (la nostra e la loro) cresciute parallelamente in modo esponenziale. Da questo momento della mia vita professionale non potrei chiedere davvero di più. Una squadra corse con una GT competitiva, ben sapendo come per questa categoria di vettura da corsa il Santo Graal delle competizioni rimanga uno e uno soltanto: la 24 ore di Le Mans. Qualcosa in grado indirettamente di rimandare a un ricordo importante nella carriera di Vincenzo e di quei 60 box perfettamente allineati come un’altra “ligne droite”, dopo il mitico e infinito Hunaudières. Le Mans, come Indianapolis, Monaco per la F1, Daytona, Sebring e Spa con la sua 24 ore sono tutte gare che portano in dote con sé un fascino davvero speciale. Personalmente ci ho corso due volte in coppia con Collard. La prima nel ’98 con la Ferrari 333SP gestita dal team di Jabouille, la seconda l’anno successivo in Toyota con la splendida GT-One dove fummo affiancati da Martin Brundle, già vincitore a Le Mans con la Jaguar nel ’90.

 

Che effetto ti fa vederlo oggi nelle vesti di telecronista a Sky UK?

 

Martin è sempre una roccia e un professionista serissimo, qualsiasi cosa decida d’intraprendere. Quando ho scelto di fare il team manager, cercando di aiutare e coltivare nuove possibili promesse del nostro sport lui ha preferito continuare a correre, oltretutto devo dire andando pure molto forte. Un talento vero e un ragazzo d’oro che conosco ancora dai tempi della mia militanza in Benetton. Quasi quasi stavo pensando di farlo correre per me, ne sarei davvero felice.

 

Una sorta di “reunion” a distanza di decenni, come si trattasse dei componenti di una vetusta rock band… ancora in grado di fare tanto male però…

Sarebbe davvero una grande emozione. Non lo nego.

 

Pensando ai successi Toyota a Le Mans di questi ultimi anni quali sensazioni provi, ricordando come da un certo punto di vista tutto ebbe inizio da quella vettura che pilotasti a Le Mans sul finire degli anni ’90?

 

La GT-One era una bomba già allora. Non raccogliemmo ciò che avremmo meritato anche per un insieme d’inconvenienti che a Le Mans è davvero impossibile prevedere del tutto. Fa comunque piacere vedere come siano arrivati al successo sulla Sarthe. Forse le cose già cambieranno quest’anno con l’arrivo di Peugeot per non parlare del 2023, quando a Le Mans ci sarà davvero uno schieramento da F1, sia come nomi coinvolti che per numero di partecipanti.

 

Cambiando argomento, è  fuori discussione come l’approccio alle competizioni motoristiche sia radicalmente cambiato nel corso degli anni, sia per i piloti che per la gestione degli impianti utilizzati, con norme di sicurezza nemmeno immaginabili anche solo in un recente passato. Come vedi e vivi i lavori ora in corso al circuito di Spa, così importante in termini di successi nella tua carriera di pilota?

 

È sempre una gioia vedere circuiti così. Il vecchio Paddock era davvero un pezzo di storia, l’avessero lasciato intatto forse sarebbe stato meglio. Pazienza, non è successo.

 

E la pista?

 

Già adesso Au Rouge non è più la stessa curva che affrontavo io, col guard rail esterno a meno di due metri dalla vettura. Sapevi di non poter sbagliare o sarebbe potuta finire davvero molto, molto male. Ormai come al “Paul Ricard” hai delle piste che sono delle “autostrade”, facendo perdere al pilota quella dose di adrenalina da avere necessariamente in corpo nell’affrontare un simile frangente, pilotando al limite una vettura da corsa. Certo che se vengono operate scelte in nome della sicurezza è così che va il mondo anche se, in tutta onestà, non mi sentirei di biasimare minimamente simili decisioni. D’altro canto, con queste premesse ci sono tanti piloti che riescono ad avere risultati importanti, pur non essendo in possesso delle medesime qualità di guida di altri colleghi magari dotati di maggior talento. Quella naturale selezione dettata dalla semplice bravura soggettiva non avviene più, ulteriormente attenuata dai fantascientifici progressi ottenuti dalla tecnologia applicata al mondo delle corse.

 

Un’ultima battuta Vincenzo. Legata alla F1 che verrà

 

A essere sincero non è che stia seguendo un granché. Mi auguro soltanto che vi sia un certo livellamento prestazionale tra le squadre, in modo da avere possibilmente una rosa più ampia di possibili candidati al titolo, dando così anche alla Ferrari una chance per un’ipotetica lotta di vertice. A tutto vantaggio del pubblico, non solo di casa nostra.

 

Nelle parole di Sospiri l’odierna Formula 1 sembra una realtà davvero lontana. Posso solo immaginarlo un giorno a Le Mans con la Lamborghini. Pronto a schierarsi nuovamente al via della 24 Ore più famosa al mondo. Anche se stavolta con cuffia in testa dentro a uno di quei mitici e irripetibili box.

 

Guarda, posso solo farti una promessa. Se mai dovesse succedere sarai il primo a saperlo.

Forse per un attimo, anch’io ho immaginato un futuro. Nemmeno troppo distante. Back to the future. Come ho imparato da Vincenzo, dopo questa sua intervista. Semplicemente autentica.  

 

Foto Fabio Casadei


Emiliano Tozzi

lunedì 31 gennaio 2022