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F1 2022

Ritratto di una stagione

F1 2022

Consegnato ai posteri l’esordio del campionato del mondo di F1 2022, in Bahrein si è assistito al ritorno alla vittoria della Ferrari dopo 903 giorni di astinenza. Una doppietta, come fu a Singapore 2019. Uno due. Con Leclerc davanti a Sainz. Risultato inaspettato quanto atteso.

Sei giorni di test tra Barcellona e Bahrein, cui aggiungere il weekend di gara bahrenita. Dieci squadre per dieci ritratti. A formare quel quadro di 23 prove iridate (Record assoluto per il Circus) in attesa di una nuova località che prenda il posto di Sochi a fine settembre.

Alle porte di una nuova era in F1.

Ferrari:

Ciò che i test abbiano detto sul conto della F1-75, è stato confermato da una weekend di gara assolutamente perfetto. Eccezionali le prestazioni della nuova PU Ferrari “Superfast” accomunate a un degrado gomme nettamente migliore rispetto alla concorrenza.

In poche settimane, da terza forza del campionato la Ferrari si ritrova a lottare con merito per la vittoria. Pensare al mondiale può non essere un azzardo, considerando l’avvenuto congelamento regolamentare delle PU fino al 2025. Il Cavallino non otteneva un “Hat Trick”(Pole position, giro veloce e vittoria) nella gara di apertura della stagione da 15 anni, dal successo di Raikkonen a Melbourne al suo primo Gran Premio in Rosso. Cinque motorizzati Ferrari nei primi dieci, come in Brasile 2018. Più di tre anni fa. In attesa che la F1-75 a fine carriera finisca in qualche museo, com’è stato per la F1-90 esposta al MoMA di New York.

Red Bull:

Tanto promise la RB18 nei test da non riuscire a mantenere in gara, tradita sul più bello dalla versione riveduta e corretta del nuovo motore Honda rinominato Red Bull. Entrambe le vetture ritirate a poche tornate dal termine. Un fulmine a ciel sereno. Anzi tre, considerando il propulsore andato a fuoco sull’AlphaTauri di Gasly.

Assenza di affidabilità. Un elemento in grado di minare pesantemente  alla base le evidenti doti velocistiche  messe in mostra dall’ultimo progetto di Newey. L’avantreno con una sospensione di nuova concezione sembra garantire notevole stabilità in staccata, come dimostrano gli affondi compiuti da Verstappen nel suo duello rusticano con Leclerc. Se a Milton Keynes risolveranno nel breve periodo i problemi di tenuta della loro PU saranno a pieno titolo un competitor per l’iride, alla ricerca del bis iridato dopo il titolo 2021 di Max.

 

 

 

Mercedes:

Sette titoli piloti e otto costruttori negli ultimi otto anni. La garanzia più importante a salvaguardia della competitività della nuova W13. Nulla però in grado di giustificare la scarsa aderenza messa in mostra a Sakhir nell’arco di una settimana.

In gara poi, la gestione delle coperture ha sottolineato ulteriormente le difficoltà cui sono andati incontro gli uomini di Toto Wolff. Il fortunoso terzo posto di Hamilton non può essere l’adeguata risposta del team campione del mondo in carica, a fronte di una PU (soprattutto coi team clienti) dalle prestazioni tutt’altro che soddisfacenti. Sei monoposto motorizzate Mercedes agli ultimi sei posti a fine gara. Mai successo. Si attendono aggiornamenti per Imola.

Haas:

Alla vigilia dei test in Bahrein, la squadra appariva realmente come l’ombra (già scarna) di se stessa. Le rescissioni contrattuali con Mazepin e lo sponsor Uralkali a seguito della crisi ucraina non facevano certamente dormire sonni tranquilli a Gene Haas e soci. Tutto perduto, anzi no. Quinto posto di Magnussen da cavallo di ritorno in zona Cesarini, dopo un anno senza F1. Un piazzamento che vale già una stagione rispetto a nessun punto marcato nel 2021. Semplicemente un miracolo. Firmato Gunther Steiner.

Alfa Romeo:

Altro miracolo legato alla nuova  PU Ferrari “Superfast”. Terza fila ma una partenza di Bottas a dir poco deficitaria. Arriva un sesto posto che non sa d’impresa ma di sorpresa sì. Il decimo posto di Zhou (al debutto) vale il primo punto iridato per la Cina nel Circus. Già 9 i punti conquistati, rispetto ai 13 della scorsa stagione. Bisogna alzare l’asticella dei propri obbiettivi, come detto da Bottas. Con la C42 è assolutamente possibile.

AlphaThauri:

Per la sorella minore di casa RB valgono le stesse premesse (con le dovute proporzioni) fatte in precedenza per Milton Keynes. Un buon progetto di partenza che può valere le prime cinque monoposto del campionato. Obbiettivo di stagione a patto di avere l’indispensabile affidabilità per raggiungerlo. Sia per Gasly (ritiratosi mentre era ottavo) che Tsunoda la zona punti è sembrata essere il possibile habitat del team di Faenza per l’intera stagione(nonostante un pessima qualifica del pilota giapponese).

Alpine:

Nella terra di mezzo della F1, Alpine vive i piccoli drammi delle proprie contraddizioni. Impresentabile nei test con un “effetto Focena”(porpoising) che sembrava non lasciare scampo al team francese. Ne vengono punti(8 in tutto), con Ocon davanti ad Alonso nonostante un’aerodinamica antecedente rispetto alla vettura di Fernando. Da rivedere. Tra mille dubbi.

Mclaren:

La nota più dolente di questo inizio di stagione. inconvenienti (vedi i freni) nei test non fanno tenere un passo adeguato al team di Woking, Ricciardo che non percorre un metro vittima del Covid. In gara gli rimane la soddisfazione di precedere Norris sul traguardo. Quattordicesimo e quindicesimo. Troppo brutto per essere vero.

Aston Martin:

Un weekend dall’anonimato assoluto aggravato dall’assenza di Vettel per positività al Covid. Un cantiere a cielo aperto per il secondo anno consecutivo, nonostante i proclami di Stroll padre e gli investimenti profusi nell’impresa F1. Hulkenberg ultimo all’ennesimo GP a chiamata interinale. Nulla più.

Willimas:

Altra “sorella minore” (Mercedes), come ammesso velatamente dal team principal Capito in conferenza stampa. Incendio con esplosione nei test per Latifi. Un weekend la cui sola soddisfazione è stata il quattordicesimo posto di Albon in qualifica. Difficile allontanarsi dalle ultime file della griglia per l’intera stagione.

Buon campionato a tutti.

Foto Fabio Casadei


Emiliano Tozzi

lunedì 28 marzo 2022

ARGOMENTI:     automobilismo nuova stagione