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La Ferrari che ti aspetti

La Ferrari che ti aspetti

Cinico realismo.

Ecco. Ecco cosa rischiamo di definire col titolo audace di questo articolo. Eppure, intrinsecamente, non vi era via di scampo. Almeno per quanto la tre giorni di test avesse abbondantemente illustrato, soavemente accompagnata tra venerdì e sabato da tre turni di prove libere nel medesimo deserto di Sakhir, a dir poco sconfortanti per la Rossa.

Coerentemente, a domanda posta dal beduino delle sabbie persiane il deserto ha risposto.

Un uomo solo al comando con la sua Red Bull: Max Verstappen. Con ampio margine sulla compagnia, concorrenza interna compresa( se mai il concetto andasse espressamente ribadito…) posta sul tavolo dal “Gringo” Sergio Perez.

Per chi non avesse fatto entusiastici proclami e avesse semplicemente cercato (fin da subito) d’interpretare i possibili segnali di tendenza di questo avvio di stagione, ecco, non c’era davvero da illudersi  e nemmeno da domandarsi per quale controversa ragione  tutto ciò che la Ferrari abbia ottenuto al termine della tre giorni del Bahrein siano stati i soli 12 punti del quarto posto di Sainz.

Sarebbe come chiedere, in virtù di una possibile ma improbabile alterazione genetica, per quale ragione il pero del nostro giardino continui incessantemente a darci pere ( e forse… “pare”) a ogni autunno e non qualche altro tipo di frutto. Questa è la pianta (e non da oggi) e questi frutti può dare. Né più né meno. Verrebbe solo da chiedere e chiedersi, se spesso non si narri una realtà che non esista. Che poi, si possa più o meno legittimamente pensare (su quali presupposti?!) che anche Sainz già appartenga al carrello dei bolliti e che Leclerc sia derubricabile alla voce “campioni defraudati”, denota per lo meno uno smarrimento non necessario. Se non del tutto dannoso.

Fa male. Vedere un alettone montato al venerdì che si comporta come un budino al limone. Fa male ricorrere a stratagemmi che non sono da Ferrari in qualifica ( scelta condivisa anche da Leclerc non dimenticatelo…) in nome di una strategia che nella sostanza prestazionale non ha cambiato nulla, essendo Charles rientrato addirittura un giro prima di Verstappen che partiva con un treno di gomme della stessa mescola già rodato. Una mossa inutile, forse quasi più a cercare di rassicurare il proprio pilota che a esprimere il tentativo di trovare un espediente ( perché di questo si è trattato) che ha reso ancora più evidente la poca competitività ferrarista in questo weekend di gara.

Poco di tutto insomma.

Cose per cui affermare che Sainz non sia all’altezza della causa ferrarista appare l’ennesimo specchietto per le allodole.

Non è vero. Come non è vero che la Ferrari in questo momento possa competere per l’iride nei due campionati.

“Non sprecare il tuo talento”. Disse un Vettel giubilato dalla Rossa a Leclerc.

A quanto pare, parole profetiche, letteralmente gettate al vento, nell’essere stati involontari profeti, armati solo della propria onestà intellettuale e del coraggio di raccontare una realtà probabilmente scomoda. Senza peli sulla lingua. Da bollito (anche lui), con quattro titoli mondiali alle spalle. Magari bisognerebbe davvero chiedersi se non siano altre le domande da porsi, riflettendo sul fatto che al momento il Cavallino non abbia deciso il nome del nuovo DT (a quando la nomina ufficiale?) alla guida del staff tecnico della Rossa, invece del dimissionario Binotto (che in Ferrari ricopriva la doppia carica di DT e TP), tenendo presente come un Furbatto, ora a capo del progetto Aston fosse in orbita Alfa Romeo non più tardi di due stagioni fa.

Ciò che forse, importerebbe (sempre forse) davvero sapere, cercando di alimentare una possibile speranza di riscossa, per una Ferrari che non poteva essere che così, dopo i test della settimana scorsa.

Drammaticamente in ritardo.

Senza cadere nella pentola di un racconto infarcito di Puffi,che sappia ancora una volta di facili e sottili ironie. Come il deserto nella sua molteplice aridità ci abbia abbondantemente narrato.

In virtù di una gara, semplicemente da dimenticare.

A Maranello e dintorni.

 

Foto di Fabio Casadei


Emiliano Tozzi

martedì 7 marzo 2023

ARGOMENTI:     automobilismo ferrari sport