Tre domande a Elena Faggi
Con il suo talento e la sua grazia ha incantato gli spettatori di Sanremo e i tanti forlivesi che hanno fatto il tifo per lei nella scorsa 71esima edizione del Festival della canzone italiana. Un’esperienza che per Elena Faggi, 19enne fresca di maturità al Liceo classico “G.B. Morgagni” di Forlì, è stata un trampolino di lancio per tuffarsi ancora più in profondità della sua grande vocazione che è la musica. Dopo la ormai celebre “Che ne so”, il brano con il quale Elena si è presentata tra le “Nuove Proposte” di Sanremo e che ha ottenuto il premio “Soundies Awards” (dedicato ai videoclip delle canzoni in gara al Festival), qualche giorno fa è uscito un nuovo progetto, dal titolo “Ten cuidado”.
Cosa ha significato Sanremo per te, anche a distanza di mesi?
La partecipazione al Festival è stata importantissima sia a livello di opportunità sia sul piano interiore: mi ha indicato in modo concreto che quella della musica è la mia strada. Quest’ultimo è stato un periodo di crescita per me, mi sembra già che siano passati anni! Da Sanremo porto con me alcuni incontri fondamentali, come quello con il maestro Beppe Vessicchio. Ho anche avuto modo di conoscere Arisa, un’artista che stimo molto. Si ricordava di me da quando, a dicembre scorso, ho vinto le selezioni per partecipare alle “Nuove Proposte” di Sanremo. Quando l’ho incontrata dietro le quinte dell’Ariston, ha avuto per me parole di incoraggiamento e questo per me è stato un grande risultato.
Una maturità da 110 e lode e una nuova canzone appena uscita: è un periodo di svolte…
Mi piace studiare e ho dedicato molto tempo e impegno alla scuola, ma ora voglio concentrarmi sulla musica e farne il mio lavoro. Ho intenzione di lavorare molto sui miei pezzi con il mio team e mio fratello Francesco, che è arrangiatore e produttore delle mie canzoni. È appena uscito un nuovo brano che ci vede ancora una volta collaborare insieme: “Ten cuidado”. Come sonorità si avvicina al pop latino, ma sempre in stile RnB. Si parla ancora di relazioni: questa volta, in particolare, della paura di restare feriti dopo una serie di esperienze finite male. Mio fratello Francesco è una figura determinante perché è stato seguendo le sue orme che ho trovato nella musica la mia strada. Lavorare con lui mi dà sicurezza e in più ci capiamo al volo! Devo essere molto grata anche a mio padre, che mi ha sempre sostenuta e a cui devo l’iscrizione al concorso Area Sanremo Tim 2020.
Quale bagaglio ti ha dato Forlì per aiutarti a spiccare il volo?
Sarò sempre grata a tutti gli artisti forlivesi che hanno contribuito a far crescere la mia passione. Ho studiato violino alla scuola di musica “Federico Mariotti”, poi ho approfondito la danza ad Arte Danza University, dopodiché sono anche entrata nel mondo del musical. Poi c’è stato un passo importante: la partecipazione a Italia’s Got Talent. Sentirmi così felice di esibirmi su quel palco mi ha fatto capire che questo è ciò che voglio fare. Anche grazie a queste esperienze sono approdata a Sanremo più matura. Ho imparato che ci vuole costanza e sacrifici nel perseguire i propri sogni, ma bisogna anche essere i primi a crederci, perché tutto deriva dal pensiero giusto. Credo nella legge di attrazione e mi sono immaginata, ben prima di essere selezionata, che un giorno sarei stata presa proprio per cantare all’Ariston!
Laura Bertozzi
lunedì 26 luglio 2021