Diogene Annunci Economici

Cosa cerchi?

Tre domande a - Diogene Annunci Economici Forlì

Le tre domande a Elisa Massa

Le tre domande a Elisa Massa

Nel centro storico di Forlì l’atmosfera delle feste si è già accesa con luminarie e videomapping. Per allietare le festività e attirare turisti, l’Amministrazione comunale ha infatti stanziato per il 2021 una somma pari a 550mila euro. Ma la progettualità relativa al Natale si estende anche ai prossimi anni, in virtù di tre accordi quadro di natura quadriennale che arriveranno al 2025. Una scelta oculata per la città? Ne abbiamo parlato con Elisa Massa, consigliera comunale del Partito Democratico e vice-presidente del Consiglio Comunale di Forlì.

Cosa pensa delle spese destinate al Natale?

 

La cifra mi ha fatto sobbalzare. Solo per queste festività, 100mila euro vanno al videomapping, 250mila alle luminarie e altri 200mila euro agli eventi. Gli accordi quadro vincolano, inoltre, il Comune fino al 2025, cioè fin dopo le prossime elezioni amministrative, previste a maggio 2024. Per il videomapping, ad esempio, l’impegno sarà di 600mila euro in 5 anni. Si potevano fare scelte diverse? Per rispondere a questa domanda basta citare due esempi. A Bergamo, città di circa 119mila abitanti, contro i circa 117mila di Forlì, sono stati spesi 180mila euro per l’illuminazione e le attività natalizie. La metà di questi fondi proviene dai commercianti riuniti del Distretto Urbano del Commercio e l’altra metà è ripartita egualmente tra Comune e Camera di Commercio di Bergamo. In pratica, l’Amministrazione del capoluogo lombardo ha valorizzato la propria città favorendo un’assunzione di responsabilità da parte dei commercianti e spendendo circa 45mila euro.

 

A quale altro esempio ci si sarebbe potuti ispirare?

 

A Mantova è stato stanziato, a novembre, un bonus salva-famiglie contro i rincari di luce, acqua e riscaldamento. Con un fondo di 234mila euro si è scelto di sostenere anche quei nuclei che non hanno un Isee troppo basso. A Forlì si poteva pensare a una iniziativa simile, dimezzando l’importo esorbitante delle luminarie. Invece, i 550mila euro destinati alle festività 2021 sono interamente a carico dell’Amministrazione, cioè di tutti i cittadini forlivesi. Un altro aspetto non mi trova d’accordo: durante il lockdown le piccole attività commerciali dei quartieri sono state punto di riferimento essenziale per i cittadini più fragili, svolgendo anche un ruolo sociale. Perché queste attività che non sono dentro la cinta muraria non vengono valorizzate come quelle del centro, con luminarie e sosta gratuita?

 

Quali scelte sarebbero state più opportune?

 

Innanzitutto, per il centro storico occorrerebbe una progettualità di più ampio respiro, mentre manca una politica a sostengo dei residenti e delle attività che duri tutto l’anno. Ci tengo, poi, a sottolineare l’importanza dei 21 Comitati di quartiere, rinnovati con le elezioni del 24 ottobre. Tanti sono stati i candidati, che hanno mostrato spirito di servizio, e tanti i cittadini che hanno votato (più di 5mila). Ma quale sarà il futuro di questi organismi di partecipazione? Ancora non è chiaro quale sarà il loro budget annuale per le piccole manutenzioni e le attività di aggregazione. Quando le luminarie si spegneranno, questi organismi – che l’Amministrazione avrebbe eliminato, se non fosse stato per la nostra battaglia politica da luglio 2020 –  dovranno avere gli strumenti adeguati per le loro iniziative.


Laura Bertozzi

giovedì 9 dicembre 2021

ARGOMENTI:     forlì tre domande