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Tre domande a Valentino Colantuono

Tre domande a Valentino Colantuono

L’aumento del costo delle materie prime e il timore delle conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina sono alla base di casi di psicosi tra la popolazione che si stanno diffondendo anche in Romagna, dove sempre più persone fanno scorta di beni di prima necessità nei supermercati, con interi scaffali che ormai sono completamente vuoti. Dei fattori che contribuiscono purtroppo ad alimentare questo clima di incertezza, abbiamo parlato con Valentino Colantuono trevigiano classe 1966 che dal 2011 ricopre il ruolo di direttore commerciale e marketing nella cooperativa Commercianti Indipendenti Associati Conad con sede a Forlì.

Quali sono le cause che hanno portato a questa psicosi?

A mio avviso ci sono stati una serie di elementi dovuti a una cattiva comunicazione a livello mediatico che ha prodotto questa semi-psicosi collettiva da mancanza di prodotto. Ricordo che durante la guerra del Golfo è successa la stessa cosa. Si era gonfiata una richiesta che non era assolutamente legittimata da nessuna necessità o da alcun rischio. Sicuramente ora c'è un problema di materia prima nell'abito dell'olio di girasole perché oggettivamente l’importazione arriva dall'est in particolare Ucraina e Russia quindi questo produrrà dei problemi dal punto di vista della disponibilità di questo prodotto ma ritengo che l'industria agroalimentare italiana sarà in grado in qualche modo di sopperire senza alcun problema. Altri problemi legati alla farina, allo zucchero o al grano in generale ci sono, però ripeto la distribuzione italiana ma soprattutto i nostri fornitori sono strutturati per darci tutti i supporti e le forniture necessarie per il fabbisogno attuale. Quindi sostanzialmente quello che possiamo dire è di stare tranquilli.

Dobbiamo aspettarci un aumento dell’inflazione nei prossimi mesi?

Sicuramente il problema dell’aumento dei prezzi esiste già diciamo dalla fine dello scorso anno. Ciò è dovuto ad elementi inflattivi legati al costo energetico e al costo delle materie prime, non solo dei prodotti alimentari ma anche la filiera del prodotto compreso il packaging quindi il confezionamento, la carta, l’alluminio e quant'altro hanno prodotto degli effetti che in questo momento si stanno riacutizzando o implementando anche per l’aumento del costo dei carburanti. Le merci viaggiano su gomma e purtroppo quando il carburante aumenta del 30% è chiaro che anche la merce trasportata ne risente. Giustamente il consumatore ha tutto il diritto di spostare i propri acquisti, piuttosto che ridurli o azzerarli quando possibile.

I distributori di carburante Conad sono low cost?

Diciamo che nell'ambito dei carburanti cerchiamo di avere una politica simile a quella che facciamo nella grande distribuzione, cioè cerchiamo quando entriamo in un mercato di calmierare i prezzi. Quindi in una situazione come quella attuale soprattutto nell'ambito dell'apertura del distributore di Meldola abbiamo cercato di fare il massimo per essere coerenti con la nostra immagine di convenienza. I nostri prezzi dunque saranno in linea con quelli che facciamo nelle nostre altre stazioni di rifornimento della Romagna, come possono essere quella di Faenza, piuttosto che quella di Cesena e crediamo anzi siamo certi, che questo livello di competitività saremo in grado di mantenerlo nel futuro.


Emanuele Bandini

lunedì 28 marzo 2022

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