Tre domande a Marino Fantuzzi
Un uomo si aggira ai confini del mistero: Marino Fantuzzi, ricercatore dell’ignoto, vive a Meldola e guida da anni la Compagnia di Ricerca di Forlì. Insieme al suo gruppo, esplora fenomeni paranormali, custodisce il castello di Montefiore Conca e anima la rocca di Meldola con eventi enigmatici. Le sue indagini hanno attirato l’attenzione di Mistero su Mediaset e di numerose emittenti e riviste di settore.
Cosa intendi per 'paranormale' e qual è il tuo metodo di ricerca?
Per me, il paranormale è un’energia residua che cerca di comunicare, spesso in modo inspiegabile ma non casuale. Con la Compagnia di Ricerca, affrontiamo questi fenomeni con un approccio serio e rispettoso, senza sensazionalismo. Ogni indagine è condotta con consapevolezza, poiché siamo ospiti in luoghi ricchi di storia ed energia, e il rispetto è il nostro principio guida. Nel tempo abbiamo collaborato con emittenti nazionali come Mediaset, distinguendoci per un metodo rigoroso, lontano da sfide o forzature. Crediamo che molte manifestazioni paranormali siano tentativi di comunicazione e, spesso, chi si rivolge a noi trova risposte e un nuovo modo di interpretare esperienze silenziose. Per noi, uno scettico è solo chi ha paura di aprirsi all’esperienza. Mantenendo un equilibrio tra scienza e intuizione, abbiamo ottenuto risultati che la scienza stessa fatica a spiegare.
Puoi spiegare come si manifestano le energie legate al paranormale e cosa le provoca?
Le energie si manifestano in vari modi: alcune seguono le persone, altre restano legate a luoghi, come case o terreni, dove una morte ha lasciato traccia. Si fanno sentire per essere ascoltate o per offrirci sostegno nei momenti cruciali della vita. A volte si rivelano attraverso segnali, come oggetti che si spostano o presenze improvvise. Dopo la morte, queste energie restano nella loro epoca: se in passato c’era un corridoio, continueranno a muoversi come se esistesse ancora. In una nostra foto, una sagoma appariva sporgersi da un punto dove un tempo c’era una parete, adattandosi alla nostra dimensione. Durante i nostri eventi, insegniamo a riconoscere questi segnali: voci registrate, immagini all infrarosso o ultravioletto, e odori evocativi, come il profumo di pipa. Se compresi, questi fenomeni possono diventare una guida nella vita quotidiana.
Qual è l’esperienza paranormale che ti ha emozionato di più durante le tue ricerche?
Ogni indagine, ogni ricerca, ogni risultato è un’emozione unica, difficile da descrivere. Alcune ricerche ci hanno portato a scoperte che hanno persino cambiato versioni ufficiali della storia, rivelando verità su omicidi raccontati erroneamente nei libri. Nei castelli, abbiamo spesso trovato una forte volontà, soprattutto femminile, di far emergere verità taciute. Donne intelligenti e coraggiose, dimenticate dalla storia, che hanno protetto l'onore delle loro famiglie nell'ombra. L'esperienza che mi ha più emozionato è stata quella su Costanza Malatesta, nel castello di Montefiore Conca. Grazie alle nostre indagini, siamo riusciti a scoprire la verità sulla sua morte, avvenuta per mano dello zio. Dopo 640 anni, abbiamo trovato documenti che raccontano una storia completamente diversa da quella scritta, una verità dimenticata che ora può finalmente essere narrata.
Emanuele Bandini
giovedì 15 maggio 2025