Paradossi e incertezze
A Roncalceci (“cittadona”del Centro Italia) starebbe decollando un aeroporto per volare nel mondo. L’hanno voluto caparbiamente pastori e agricoltori del luogo, stanchi di portare pecore al pascolo e di curare i campi. Al grido di “è tempo di uscire dall’isolamento!” sono riusciti a mettere insieme i risparmi di una vita, raggiungendo quei sei-sette milioni di euro per raggiungere l’impresa.
Un problema c’era: Roncalceci si erge su una montagna spoglia e selvaggia.Come farci una pista in salita-discesa? Sono stati chiamati tecnici da tutto il mondo ed è stata trovata la soluzione: per il decollo la discesa, per l’atterraggio il freno della salita. Certo, ci vogliono piloti straordinari e quelli che si sono candidati non vedrebbero l’ora di provare… Le linee previste? Eccone alcune: Roncalceci-Montefiascone, Roncalceci-Pietraguzza, Roncalceci-Fontanasecca ecc…Roba da fare arrossire Fiumicino.
Nel “paesone o zitadòn” Forlì già da tempo si vorrebbe fare la stessa cosa dal momento che un aeroporto c’era già e considerato un “gioiellino” e addirittura, quando funzionava, aveva raggiunto un movimento di 800mila passeggeri con una prospettiva di almeno 2 milioni. Una bazzecola. Oltrettutto il “paesone” è in pianura… Ebbene, per motivi che tutti sanno ma di cui non si parla o al massimo si sparla, quell’aeroporto è stato chiuso da quattro anni abbondanti, la società pubblica è stata fatta fallire e decine di persone sono state rimandate a casa con un bonario “arrangiatevi”.
Saputo di Roncalceci, pare che ora, finalmente, i cittadini, i politici, le istituzioni e soprattutto gli imprenditori, vogliano riprovarci per non essere da meno. Sarà vero, ci si chiede insistentemente. Sono stati convocati maghi e, extrema spes, consultati anche fondi di caffè. Le risposte? Una serie di “boh???”
Leonello Flamigni
venerdì 6 ottobre 2017