Dialoghi al bar
C’è un bar in città dove si raccoglie il meglio dell’”intellighenzia” romagnola. Non solo forlivesi, ma anche da fuori. E si sprigionano la mattina, nell’ora apostolica del caffè, dialoghi assordanti. Difficile, se ci capiti, non coglierne qualcuno. Molti sono abituali frequentatori, alcuni sono occasionali ma coinvolti. Eccone una breve traccia.
“Ci siamo ancora, gente. Si torna a votare…”
“Cos’è una novità? In ‘sto paese è lo sport principale…”
“Certo che è un bel casotto…”
“Perché? Io ho le idee chiare. Non ci vado”
“Ma è peccato…”
“No, dicono che è l’unico modo per partecipare. E poi mica ci si deve confessare dopo…”
“Per chi voti?”
“Lo vengo a dire a te…Comunque non per chi voti tu…”
“Uninominale o proporzionale?”
“Non ho capito ancora cosa significano”
“Te vota e non ci pensare..”
“Hai visto quanti trombati?”
“In che senso?
“In quello…”
“Ce ne sono tanti, anche romagnoli”
“Alcuni paracadutati a Barletta…”
“Il meccanismo è quello, amico mio”
“Certo: elezione sicura”
“E le donne? Quante ce ne sono!”
“Per forza… Se no in Parlamento ci si annoia”
“Chi è per te il più simpatico”
“Nessuno. Hanno tutti una faccia…”
“Beh, chiamali fessi... Vanno a prendere uno stipendio a vita”
“Hai visto le dichiarazioni di quello su instagram”
“Che roba è? Io viaggio su facebook e ogni tanto twitto”
“No, io guardo i talk show”
“E chi è il più televisivo?
“Il conduttore”
“E allora per chi voti?”
“Per quella signora che è entrata adesso….”
Leonello Flamigni
venerdì 2 febbraio 2018