LA VOCE DEL SILENZIO
Ma dove sono i giovani? Ce n’è ancora qualcuno in giro per la città? Cosa sta succedendo? Sotto i portici fanno la “vasca” ultrasessantenni. Qualche giovane c’è, raro. E soprattutto, è fermo e traffica col cellulare, “facendosi” di whats’up, messenger e ogni tanto ci scappa anche qualche ormai superato sms.
E’ la comunicazione di oggi, l’interfaccia dell’alienazione. Per carità, qualche vecchio cellulare analogico (quello dove si spingono i tasti e non si “striscia”) lo si vede ancora fra le mani di qualche “anzianotto/a” (senza offesa: è solo una definizione temporale…) che si attarda sui tasti perché non mette gli occhiali e non vede numeri e lettere. Che tenerezza…
L’esistenza tipica di oggi è regolata a tutti i livelli (sociale, politico, culturale, interpersonale) dalla tecnologia e relativi strumenti. Che sarebbe anche accessibile ai più se non fosse necessaria una specializzazione in lingua inglese.
Post, download, back up, login, sign up, connect, account, like, password, messenger, home, blog, tweet, facebook…. questo è il linguaggio che bisogna conoscere se non si vuole restare tagliati fuori dal mondo virtuale. Quello reale è altra cosa.
Poi c’è il padre/padrone di tutto: Internet. Se non ci navighi, non sai cosa ti perdi… Tutto lo scibile umano è racchiuso lì e, se vuoi approfondire, c’è un wikipedia che sostituisce l’enciclopedia Rizzoli-Larousse.
Facile la vita così. Una volta i politici facevano i comizi, i manager alzavano il telefono per dare ordini, gli amanti si mandavano lettere, cartoline, messaggi criptati al telefono, gli studenti scopiazzavano… Una volta. Oggi ci sarà anche molto silenzio sotto le logge della città. Rotto solo dal traffico regolato severamente da Mercurio. Ma vuoi mettere? Ti chiudi in casa e “navighi”.
Leonello Flamigni
venerdì 15 giugno 2018