UN PO’ DI PACE, PLEASE
E’ impossibile non andare in un’ottica nazionale nei giorni caldi, anzi bollenti, del DEF e della Manovra successiva che dovrà essere promossa dai Commissari europei che, fortunatamente (tra virgolette...), ci amano alla follia. Promossi o bocciati? Il Ministro Tria resterà o tornerà da dove era venuto? Lega e 5Stelle continueranno ad amarsi o andranno in tribunale per separarsi? Insomma, il Governo cadrà sotto i sorrisi a 96 denti semoventi di Berlusconi e la barbetta invecchiante di Martina? Conte rivelerà finalmente chi realmente è e che cosa rappresenta oltre se stesso?
Interrogativi pesanti che serpeggiano in tutta la Nazione e Forlì non fa differenza. Anzi. Nei bar e nei conciliaboli che si formano spontaneamente ovunque si affrontano i cambiamenti storici di questi momenti: il reddito di cittadinanza, la Fornero “bruciata” in piazza, le pensioni d’oro tramutate in bronzo, la flat tax che nessuno ha ancora capito cosa realmente significhi, il decreto sicurezza, gli immigrati sgomberati assieme ai Rom, la pace fiscale che, mi raccomando, non è il “condono”, la tassazione sui redditi e le pensioni minime fino a 780 euro….
Poi bisogna aggiungere le auto a gasolio che dall’euro3 devono stare perennemente in garage fino a che non si abbiano i soldi per cambiarle; il porta a porta dei rifiuti e i “docenti” di Alea che spiegano come fare a eliminare senza problemi l’umido, il secco, i frigo dismessi, gli olii combustibili, le suocere e le mogli ingombranti. Un momento che definire storico è limitativo, semmai tempi di giudizio universale. Chi ne uscirà vivo? La domanda del secolo.
Un signore esce di casa. A bruciapelo gli chiediamo cosa pensa di tutto questo. Risposta: “Penso che mi trasferirò in qualche parte del mondo dove mi lascino in pace”. Ma esiste?
Leonello Flamigni
venerdì 19 ottobre 2018