CHE NOIA…
Dacci oggi il nostro vangelo (con la minuscola…) quotidiano: le cronache dell’universo, del mondo, dell’Europa, dell’Italia e infine della città. Cron
Dacci oggi il nostro vangelo (con la minuscola…) quotidiano: le cronache dell’universo, del mondo, dell’Europa, dell’Italia e infine della città. Cronache bianche, rosa, nere, gialle, così così. Partendo dal presupposto che non esistono quotidiani esclusivamente dedicati al Bene in senso lato, bisogna accontentarsi di abbeverarsi alla fonte del Male, in senso lato.
Perché esiste una sorta di legge del contrappasso per cui se viene propinato quello che c’è di peggio al mondo, quando si arriva alla saturazione o comunque alla fine della lettura, si ha la piacevole sensazione di leggerezza. Il ragionamento – dicono – è il seguente: mamma mia che disastro, fortuna che a me non è successo.
E’ lo stesso meccanismo che vede il primato della lettura sui giornali detenuto dai necrologi: “Ma guarda chi è morto, poveretto. Tanto una brava persona…”. E con questa “requiem” si è a posto con le esequie e con la propria coscienza. C’è peraltro anche la pratica cinese della “riva del fiume, dove ci si stende in attesa che passi il cadavere del nemico”… Il necrologio giustizialista appunto.
Poi, in questo prologo che non si capisce dove voglia andare a parare, c’è la famosa regola mediatica delle tre “esse”: sesso, sangue, soldi. Una legge ferrea che molte trasmissioni televisive applicano rigidamente. E i picchi auditel e le vendite s’innalzano.
E arriviamo al dunque. Una veloce scorsa alle cronache locali e si arriva in fondo senza un sobbalzo: pusher arrestati, manager ai domiciliari, incidenti mortali, violenza, beatificazioni, proteste dei cittadini, politici che litigano per protocollo d’intesa, Comuni in povertà assoluta e per questo spesso inefficienti. E’ questo il mondo che lasciamo alle future generazioni? Poi ci si mette anche il clima che è cambiato... Solo di questo continueremo a parlare in ascensore?
Leonello Flamigni
venerdì 16 novembre 2018