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RECESSIONE DA DIFFERENZIATA

RECESSIONE DA DIFFERENZIATA

A Forlì (e non solo) c’è ormai stabile una nube fantozziana che si staglia sulla città. Ci si sveglia, si apre la finestra ed è lassù minacciosa. A guardarla meglio si riesce a leggere una scritta proprio al centro: “Raccolta differenziata”. E subito inizia il mal di testa e lo stomaco brucia.

Durante la notte si sogna di bidoni colorati, di sacchetti di plastica, di bidoni abbandonati, di uomini in tuta arancione… Poi al risveglio l’incubo è là sopra la testa, reale e incombente.

La vita quotidiana viene trasformata. Ci si alza e si fa subito l’ispezione dei rifiuti di casa. Mozziconi di sigarette nei portacenere, accumulati la sera davanti alla tv. Che fare? Raccoglierli e poi gettarli. Ma dove? Controllo del libretto d’istruzioni fornito da ALEA. I mozziconi vanno nel “Secco”, che non è il magro, ma l’apposito recipiente. A pensarci bene è giusto: più uno fuma più è “secco”.

Poi ci sono rimasugli di tutti i generi in cucina: ragù, spezzatini, intingoli vari…Non è che a pranzo o a cena si possa finire tutto. Per questi generi, dopo avere diligentemente pulito e raschiato recipienti che li contengono, c’è l’apposita sistemazione: “Organico”, che fa pensare a materia che si muove, che è stranamente viva.

Poi si passa alla parte più semplice: Vetro, Carta, Plastica, Cartone, Legna….Quanta roba c’è in casa. Chi ci aveva mai pensato? Un po’ defilato c’è il recipiente dell’Indifferenziata. Fa tanta tenerezza: è lì solo soletto, un po’ triste, semivuoto. Una volta era il re: si buttava tutto lì…

E’ tempo di andare a lavorare: per essere puntuali bisogna alzarsi almeno due ore prima. Ultima fase: riconoscere i bidoni sparsi all’esterno, ovunque. Sono di tutti i colori. Un bel colpo d’occhio cromatico. Se si è daltonici, basta leggere la scritta.

Siamo in recessione? Per forza. Non c’è più tempo sufficiente per lavorare.


Leonello Flamigni

giovedì 24 gennaio 2019