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Reinizio lavori

Reinizio lavori

 

Non è facile riprendere in mano la normalità del quotidiano dopo il lungo parcheggio spensierato della mente e del corpo nei forti, dolci, incalzanti richiami delle Feste. La realtà piomba come un mortaretto che ci fa sobbalzare.

“Dove eravamo rimasti?”, esordì anni fa al suo Portobello Enzo Tortora dopo i mesi di sofferenze e tormenti dell’ingiustizia. Già: dove eravamo rimasti? Per quello che la mente, ancora annebbiata da abbondanze di ogni genere, tenti di ricordare eravamo rimasti ad un Paese oltre la frutta e il caffè. Un Paese immobile su se stesso, ripiegato nelle indecisioni, nelle incapacità (spesso), nei sospetti, nelle trame politiche aggrovigliate e mai srotolate. Testimoniate puntualmente dai resoconti periodici dell’Istat: Pil sottozero, giustizia in versione bradipo, violenza a gogò, alcool e droga omicidi, redditi delle classi medie insufficienti da anni e informazione allineata e quindi parziale.

Mica male come prospettiva di un reinizio lavori…Ma tant’è, bisogna pur farlo. Il 2020 si è avviato oltrettutto con venti di guerra. Bisogna riconnettere il cervello e il cuore e muoversi nelle direzioni appropriate.

Per fortuna che da noi, qui a Forlì e Dintorni, i segni di un cambiamento di marcia ci sono stati. Da un centro storico illuminato a giorno ad una Piazza Saffi sontuosamente arredata e frequentata. Vietate le “invasioni” delle truppe della devastazione e del teppismo. Ci sono ancora negozi chiusi e cartelli “vendesi”, ma l’atmosfera parla di voglia di rientrare in gioco.

L’aeroporto ha finalmente i suoi “protettori”: Vigili del fuoco e addetti alla sicurezza. Si parla della primavera per i primi voli. E, guarda caso, ora tutti scoprono che sì: un hub a Forlì è importante…

Grazie, ma lo sapevamo già.


Leonello Flamigni

giovedì 9 gennaio 2020