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Com’era forte la mia Williams

Com’era forte la mia Williams

Infanzia, adolescenza.

Ricordi.

Più o meno limpidi nella mia memoria.

Com’era forte la Williams!

Poi penso: stai diventando vecchio, hai passato i quaranta, veleggiando insistentemente verso i cinquanta. Da quell’ultimo titolo di Villeneuve sigillato dalla ruotata di Schumi ne sono passati troppi di anni. Quasi venticinque. Oggi un ragazzo o una ragazza, un famigerato o una famigerata “millenial” potrebbero tranquillamente pensare che la Williams sia sempre stata una squadra di metà classifica, che tutt’al più sia riuscita a vincere qualche gara in virtù di fortunate e improvvise circostanze. Non si sa come, non si sa perché. (Vedi Barcellona 2012 per capirci)

Ma una storia con questo nome, nel mondo delle corse diceva e dice. Molto di più.

Parla di avventura. Di sette titoli piloti e nove costruttori. Di un uomo come Sir Frank, che pur di correre riuscì a farsi finanziare dalla compagnia aerea della famiglia Bin Laden. A suggellare un patto economico col mondo arabo che obbligò i suoi piloti a non festeggiare sul podio con lo champagne.

Così, fino all’83. In rispetto allo sponsor saudita. In nome, di una causa più grande.

Parla di Patrick Head, più che un socio al 50 %, l’anima tecnica di una delle squadre più vincenti degli anni ’80 e ’90 . Parla di Adrian Newey  che in Williams matura la consapevolezza che lo ha reso l’inimitabile progettista odierno.

Parla di grandi costruttori. Ford, Renault, Honda,Bmw, Toyota e Mercedes. Di lotte intestine fra i suoi piloti  e di cocenti delusioni, frutto di queste lotte. Di contratti firmati e non rispettati, di terribili incidenti e una vita divenuta paralegica per Sir Frank.

Tutto così distante, da quel lontanissimo 1977 e una March 761 portata in pista per Frank dal belga Patrick Nève.

Cose così. Per storie così.

In cui il nome Williams, rimarrà per sempre. Oltre la sofferenza di una sedie a rotelle che ancora non ha smesso di correre.

Nonostante Zio Frank, non sia più con noi.

Com’era forte… la mia Williams.

Foto Fabio Casadei


Emiliano Tozzi

lunedì 13 dicembre 2021

ARGOMENTI:     automobilismo sinfonia motore