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La MOTOGP dopo MISANO

MARQUEZ E LA FENICE DUCATI

La MOTOGP dopo MISANO

Risorgere.

Sembra essere questo l’imperativo che accompagna i pensieri nella testa di Marc Marquez. Come, rimane sempre la possibile variabile tra successo e fallimento.

Tra bugia e verità. Vero è che l’ultimo test condotto a Misano dal centauro di Cervera in sella alla non più “fidata”Honda RC213V (quanto a questo punto…solo Marquez stesso può a pieno titolo dirlo) ha lasciato in lui più dubbi che certezze, tra piano A, B e C. Come nemmeno il muretto Ferrari potrebbe concepire nel più alto momento di confusione strategica, la storia tra Marquez e la Honda sembra essere giunta certamente, in una fase di profonda ed estatica empasse.

Compiutamente certificata nel suo complesso, da un’eclatante assenza di risultati. Con la vittoria assente ingiustificata da almeno due anni e il podio dallo scorso anno, dopo il secondo posto ottenuto a Phllip Island.

La crisi dei 30 anni e quell’idea sottile che in moto, non ci si diverta più come prima. Possibile? Dopo voli sfascia ossa e inquietanti collisioni in pista coi colleghi, determinati da punti di staccata in frenata semplicemente utopistici. Un centauro da ricostruire. Ecco con ogni probabilità cosa sia realmente oggi Marc Marquez. Sia sul piano fisico che (soprattutto) mentale. Una frattura con Honda non del tutto dichiarata, ma che certamente dopo i test condotti dal team Repsol al Santamonica, in assenza di risposte chiare e certe, continua a covare sotto la cenere del dubbio. In attesa di una risolutivo riscontro che la pista pare sia del tutto impossibilitata a dare.

Certo nel vedere il potenziale espresso lungo la stagione dalla Ducati con la sua Desmosedici,a Marquez qualche dubbio deve essere legittimamente venuto, specie nell’aver visto Martin con la moto privata del Team Pramac nuovamente splendido protagonista a Misano, al punto di essere ancora perfettamente in lizza per il titolo nella contesa mondiale con “Gambadilegno” Bagnaia. “Martinator” non è passato inosservato agli occhi di Marc, per una MotoGp che tra presente e futuro vorrebbe continuare a parlare spagnolo in modo deciso prorompente.

“We are far…”Marquez dixit. Parole e musica. Come la nostra redazione abbia potuto fisicamente appurare dal nostro inviato sul posto. Ma anche la Ducati senza essere onesti con se stessi, rischia di essere allo stesso modo una lontana fenice.

Come Honda nel presente.

Foto Fabio Casadei


Emiliano Tozzi

lunedì 18 settembre 2023

ARGOMENTI:     motociclismo motogp