COME LE EMOZIONI INFLUISCONO SUL NOSTRO CORPO ?
Viviamo nell’epoca dell’apparenza, in cui ciò che mostri non coincide quasi mai con ciò che sei veramente. È l’era dei like virtuali e non degli abbracci veri, delle depressioni nascoste dietro una maschera e della superficialità del “dove sei” e del “cosa fai”. Eppure il bisogno d’amore e di considerazione non si misura con i like, ma con la presenza: quella autentica, magari imperfetta, ma che nessun algoritmo potrà mai sostituire.
Le persone più mentali e razionali sono convinte che il corpo si ammali solo per cause scientifiche, per un destino avverso o per colpa della genetica.
Si tende a incolpare la genetica senza considerare quanto l’epigenetica — lo stile di vita, gli stressor, il lavoro, le amicizie, l’ambiente in cui viviamo (tossine, interferenti endocrini, ecc.) — possa incidere sul nostro stato di salute psicofisica.
Eppure non è così: l’essere umano è un Olos, un tutt’uno in cui psiche, corpo e mente sono inscindibili.
Per chi ancora non crede a questo approccio, la PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia) è ormai riconosciuta e suggerisco un approfondimento su come gli stressor prolungati agiscano a livello ormonale aumentando adrenalina e cortisolo, riducendo di conseguenza le difese immunitarie e predisponendoci alla malattia. È ora di smettere di considerare l’essere umano a compartimenti stagni.
Guardiamo la TV e vediamo immagini di guerra, odio e violenza… ci siamo mai chiesti cosa generano dentro di noi?
Paura. Una paura che permea il corpo e le cellule, che ci blocca, che soffoca la nostra creatività, i nostri pensieri e ciò che vorremmo davvero esprimere.
Siamo in inverno, fuori fa freddo. Questa stagione porta all’introspezione, a trascorrere più tempo in casa, ad avere maggiori problematiche reumatiche e muscolari, più influenze. È la stagione in cui riaffiorano paure: la paura del futuro, di non avere abbastanza lavoro o denaro, la paura della morte. Un’emozione che, secondo alcune tradizioni, coinvolge la funzionalità dei reni (considerati “sede della vita”), ma anche del respiro. I polmoni, associati alla tristezza nella medicina tradizionale cinese, in questo periodo sono particolarmente vulnerabili, non solo all’influenza e ai virus esterni. Ecco perché aumentano depressioni prima silenti, problematiche intestinali (disbiosi, parassitosi) e dermatologiche (dermatiti, psoriasi), poiché la loggia Metallo comprende intestino, polmoni e pelle.
Con l’arrivo dell’inverno, gli squilibri della loggia Acqua (rene e vescica) si manifestano più facilmente: cistiti, coliche renali, pressione instabile (squilibrio asse rene–fuoco Shen Men).
Nei cambi di stagione subentra la loggia Terra (milza–pancreas e stomaco).
Lo stomaco, deputato a “digerire” eventi e cibi, spesso lo dimentichiamo: gastriti da stress nascono proprio da situazioni emotive o eventi non digeriti. La milza, se in eccesso d’umidità, provoca nausea, gonfiore agli arti, problemi circolatori e squilibri immunitari.
Quando rimuginiamo troppo, i pensieri continui portano in squilibrio la milza, che invece dovrebbe filtrare ed eliminare cellule danneggiate, batteri, virus e parassiti dal sangue.
Il pancreas svolge due funzioni principali:
– esocrina, legata alla digestione tramite enzimi che scompongono carboidrati, proteine e grassi;
– endocrina, che regola la glicemia grazie a ormoni come insulina (che la abbassa) e glucagone (che la aumenta).
Sapevate che i bambini non allattati al seno presentano maggiori probabilità di sviluppare diabete di tipo 2 e problemi immunitari? Questo anche perché nei primi mesi di vita è mancato il contatto diretto con la madre.
La primavera, stagione della loggia Legno (fegato e cistifellea), porta con sé allergie, rabbia inespressa, cervicalgia, disturbi agli occhi e dolori muscolari e tendinei.
Quando la loggia Fuoco (cuore e intestino tenue) è in squilibrio, compaiono ansia, affaticamento del cuore e difficoltà nel discernere ciò che è bene da ciò che è male. Al contrario, quando è in equilibrio — soprattutto d’estate, stagione del Fuoco — il cuore è attraversato da gioia ed euforia.
La parte più pesante non è ciò che mostriamo agli altri, ma ciò che teniamo ben nascosto dentro di noi.
Non vediamo il mondo per quello che è, ma per come siamo noi.
Le percezioni e le emozioni legate alle storie che ci raccontiamo parlano più di noi che di ciò che accade all’esterno. Molte di queste storie non ci appartengono più: dovremmo lasciarle andare per vivere bene e a lungo.
L’Universo riflette ciò che trasmetti: diffondi gioia, armonia, amore e la vita ti sorriderà.
E se non ti piace ciò che la vita ti rimanda, cambia le tue frequenze.
Annalisa Calandrini, Naturopata
(reg. iscritta AIN 0253/2026)
Riceve privatamente su appuntamento a Forlì e provincia.
annac8056@gmail.com
Annalisa Calandrini
giovedì 4 dicembre 2025