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Incubo Italia: non parteciperà al Mondiale neanche questa volta!

L'Italia condanna se stessa al forfait in vista dei prossimi mondiali e cade al cospetto di una solida Macedonia

Incubo Italia: non parteciperà al Mondiale neanche questa volta!

Per la seconda volta consecutiva, la Nazionale Italiana di Calcio non parteciperà alla prossima spedizione Mondiale. Un goal del macedone Trajkovski, al fotofinish, concede la finale playoff agli uomini di Milevski, relegando ai rimpianti i campioni d'Europa allenati da Roberto Mancini. Delusione a parte, come ci si risolleva da un terremoto sistemico così esteso? Cerchiamo di analizzare, insieme, i motivi che hanno portato i nostri ragazzi alla rinuncia più amara.

Dopo Russia 2018, le delusioni non hanno cessato il disturbo e si sono ripresentate nelle vesti dell’ex palermitano Trajkovski, artefice della più dolorosa pugnalata sportiva degli ultimi quattro anni.

Il match tra Italia e Macedonia è terminato sul punteggio di 0-1, dopo un confronto impari ove i ragazzi di Roberto Mancini hanno diretto e impostato i ritmi di gioco, senza però trovare la giusta chiave di lettura in zona goal.

Assuefazione da Europeo

I 34mila spettatori presenti al Renzo Barbera di Palermo, certamente non hanno fatto mancare il doveroso supporto spirituale e folcloristico: d’altronde, i campioni d’Europa siamo proprio noi. Forse, a mente gelida, è proprio questo il macigno capace di affossare sogni e pretese azzurre, “drogate” dall’enfasi risalente a luglio 2021 e capaci di prendere -ipotizzo- sottogamba un impegno così cruciale e solenne, indipendentemente dall’avversario affrontato e in memoria della precedente figuraccia targata Ventura.

Italia, manca un vero bomber

Se ci guardassimo alle spalle e leggessimo l’elenco dei convocati -in fase offensiva e da Giovanni Trapattoni- per il rush finale verso i Mondiali 2002 in Giappone e Corea del Sud, i brividi sarebbero molteplici. Infatti, nella sontuosa lista diramata dal mister di Cusano, ad apparire erano nomi altisonanti, del calibro di Filippo Inzaghi, Montella, Totti, Vieri, Del Piero e Delvecchio; differenti rispetto ai vari Berardi, Immobile, Insigne, Joao Pedro, Politano o Giacomo Raspadori, con tutto il rispetto per i campioni appena citati. La chiusa è quindi logica e amara: al nostro organico manca, terribilmente, un uomo capace di insaccarla con facilità. Dato noto -diranno alcuni- ma parzialmente oscurato dal bel gioco proposto durante il campionato europeo, incapace di cancellare una carenza sopperibile solamente attraverso un attento lavoro di scouting. Dunque, è imperativo ripartire dai nostri giovani, dalla valorizzazione dei centri sportivi nel Paese e dalla riqualificazione del rapporto calcio-ragazzo. Va ricostruito il principio di alchimia tra istituzione e sportivo, attraverso il quale tracciare le basi per un futuro simile alle più rosee memorie. Io ci credo... e voi?


Mattia Siboni

venerdì 25 marzo 2022

ARGOMENTI:     calcio mondiali sport