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Milan sul tetto d’Italia

E' campione per la diciannovesima volta!

Milan sul tetto d’Italia

Il Milan di Stefano Pioli è campione d’Italia per la diciannovesima volta nella sua storia, battendo il Sassuolo 3-0 al Mapei Stadium con una doppietta di Olivier Giroud e la rete di Frank Kessie.

Triplice fischio, il Milan è campione d’Italia per la diciannovesima volta nella sua storia.

La squadra di Stefano Pioli, undici anni dopo il precedente successo iridato, riporta nella Milano rossonera un tricolore agognato e meritato, preceduto dalla secca vittoria per 3-0 contro il Sassuolo, all’interno di un Mapei Stadium condito da circa ventimila tifosi “indiavolati” e pronti a festeggiare una stagione leggendaria.

A nulla è servito lo speculare 3-0 inflitto dall’Inter alla Sampdoria, nella sfida contemporanea che ha condannato gli uomini di Simone Inzaghi ad un secondo posto dolorosissimo, consolidato a soli due punti dai rivali cittadini.

 

 

Analisi del match

Il Milan di Pioli, sceso in campo al Mapei Stadium contro il Sassuolo, ha sfoggiato grande consapevolezza dei propri mezzi, intimidendo gli avversari fin da subito ed insaccando la rete del vantaggio dopo soli 17 minuti per mano di Olivier Giroud, che ha poi scelto di ripetersi al 32’. 

A mettere la ciliegina sulla torta ci ha pensato Frank Kessie, alla sua ultima apparizione in maglia rossonera ed in goal al 36’.

Il vero mattatore della serata emiliana, però, non può che essere Rafael Leao, autore di strappi sensazionali e ripartenze da capogiro capaci di favorire le reti poc’anzi citate.

 

 

La rinascita Rossonera

 

Dopo dieci anni di continui ridimensionamenti, dettati da stravolgimenti societari poco lungimiranti e repentine alternanze tecniche, il Milan ha virato sulla programmazione più sana e intelligente, dando vita ad un letale mix di gioventù ed esperienza capace di portare i propri colori ad un solo passo dal ventesimo scudetto italiano.

Il vero artefice del capolavoro tricolore, probabilmente, è l’uomo capace di riassumere un processo di crescita che parte dal basso, spoglio di qualsivoglia aspettativa e volto unicamente alla sostenibilità sul lungo periodo: stiamo parlando di Stefano Pioli, ingaggiato nel 2019 come rimpiazzo ma presto diventato uomo chiave dentro e fuori dallo spogliatoio, specialmente a detta di Paolo Maldini che tutto ha fatto pur di trattenerlo sulla panchina del Diavolo.


Mattia Siboni

lunedì 23 maggio 2022

ARGOMENTI:     calcio campionato sport