Che giorno era, Rod?
Era il giorno che sbarcasti in Italia a fine anni ’70. Dove al tempo, vedere un uomo col colore della tua pelle era davvero un evento. Tu, americano, grande, alto. Nero. A Forlì. In un’epoca in cui la cronaca parlava ancora di piombo e terrore per le strade, da noi arrivarono gli alieni. Anzi, l’alieno. Eri giunto nella nostra città per giocare a basket. Per trovare l’America nel paese di chi, l’America avesse scoperto.
Quella patria, che sportivamente ti ha sempre tenuto a distanza. Lontana da sé. Forse per quel tuo sorriso troppo sincero, forse per quel tuo sguardo timido e introverso. Forse, per quel tuo animo vero. Forse. Di te,nulla sapevamo Rod Griffin. Nulla davvero. Ma ti abbiamo accolto come fossi uno di noi. Sembravamo amici da sempre. Come se da sempre, ci conoscessimo. Una prima scelta americana che veniva a giocare da noi, a Forlì in A2. Eppure Rod. Ecco. Eppure proprio per questo sei stato grande. Ci hai fatto vedere cose che nessuno avrebbe potuto anche solo immaginare. Va bene Forlì, ma uno come te in Italia in quegli anni non si era mai visto. Quel grido che si alzava dai gradoni del Villa Romiti non era soltanto un incitamento. Era una voce, che chiamava gente a raccolta dalle città vicine. Da Bologna, Firenze, Milano, fino a Varese. Tutti a vedere “Rod-Superstar”, la “Pantera di Forlì”. Prima ci riporti in A1, dove eravamo appena stati ma non era ancora finita. Arriva l’81 e ci fai toccare il cielo con un dito. Otto giornate, 14 punti. Davanti a tutti. “Forlì la capitale del basket”. Tutti lo pensavano. È stato un attimo ma è stato bellissimo. Mai stato sotto ai venti punti a partita e quando hai smesso di giocare hai deciso di tornare nella nostra città. Dove tutto è cominciato,per viverci. Immagino un po’ per noi. E forse un po’ per te. Adesso, con quel tuo sorriso guardi il soffitto del PalaGalassi. Abbracci il presidente Nicosanti come un fratello. Lo stesso calore di quel primo giorno in mezzo a tutti noi.
Che giorno era Rod?
Era il giorno in cui un Alieno sbarcò a Forlì.
E da allora non è più andato via.
Foto Fabio Casadei
Emiliano Tozzi
lunedì 20 febbraio 2023