Il Cesena dei rimpianti, che sogna comunque.
Al tramonto di una stagione chiaroscura, pare scontato appellarsi ad alcuni interrogativi frizzanti, ma non per questo piacevoli. Il Cesena è secondo, certo, ma le performance offerte dai ragazzi di Toscano possono davvero reggere il confronto con una rosa ben all’altezza del primato nel girone B?
E soprattutto, è da considerarsi sufficiente, ad oggi, il progetto tecnico intrapreso dalla guida di Reggio Calabria?
Di certo non sono io a poter rispondere e ci mancherebbe altro, ciò nonostante, credo risulti difficoltoso un discostamento repentino da tracolli immotivati ed osservati a più riprese in quel dell’Orogel Stadium, esattamente come al di fuori del perimetro cesenate.
Il dato relativo alle reti subite nel secondo tempo dai bianconeri, per dirne una, è straziante, specie se abbinato a quello dei goal incassati nel tempio di casa, che in attimi ordinari avrebbe dovuto, anzi, rappresentare il rifugio inespugnabile per antonomasia.
Uno dei maggiori deficit di questo Cesena è stato, ed è, la totale incostanza armonica; pure appassionante, ma in discordia universale con le logiche di un’azienda solida ed ambiziosa come la JRL Investments, proprietaria del club dal 2021 e presieduta da Robert Lewis e John Aiello.
Ecco, anche e soprattutto a loro, in caso di mancati festeggiamenti al termine dei playoff, dovrebbe rendere conto l’intera gestione tecnica, fino ad ora tenuta a galla da sprazzi ultra-performanti di singoli eccezionali. Alcuni esempi? Simone Corazza, capocannoniere del Cavalluccio con 18 reti all’attivo, piuttosto che Stiven Shpendi, autore di 12 goal conditi da prestazioni degne di un predestinato e per ultimo Silvestri, giunto in Romagna durante il mercato di riparazione e capace di ridisegnare l’intera fase difensiva (senza dimenticare una certa confidenza con la porta avversaria).
Ne ho citati tre per non incorrere in ruffiane e inopportune filippiche, ma credetemi, sarebbero in tanti a meritare una menzione.
Sì, perché i cali di tensione, fino ad oggi, sono stati direttamente proporzionali all’intensità sparpagliata dei giocatori del club che per tanti anni ha tifato Raoul Casadei; senz’altro impegnato, da qualche parte, ad incanalare le giuste energie in vista di un rush finale senza alcun eguale.
Foto Fabio Casadei
Mattia Siboni
giovedì 27 aprile 2023