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Il Cesena di Mignani ferma sul pareggio i propri sogni di gloria, dovendosi accontentare di un punto comunque importante al cospetto di un avversario pregevole come il Frosinone.

Il bianconeri di Mignani non riescono a battere la diretta concorrente per i playoff e tornano a casa con qualche rimpianto di troppo Il Cesena, nonostante la gioia targata Cristian Shpendi, non può che capitolare al cospetto di una Juve Stabia superiore sia in termini di solidità che di posizioni in classifica. Il match termina 1-2 in favore degli ospiti, che consolidano la propria posizione e vedono i bianconeri inseguire con più fretta che mai.

Gli uomini di Mignani, figli di un periodo ottimo in termini di risultati, si preparano alla volata finale con determinazione e consapevolezza dei propri mezzi L’ultimo mese del Cesena, tra alti e bassi, ha riacceso le speranze di un popolo mai domo, che sogna l’approdo nell’innominabile serie maggiore senza sbilanciarsi oltremodo. D’altronde, come dargli torto? L’attesa del piacere, a maggior ragione quando insperato, è essa stessa fonte di incommensurabile godimento.

Che partita, signori. Che partita! Il Manuzzi, in un sabato apparentemente sereno, ha scelto di regalare al pubblico emozioni da capogiro, inaugurate da goal annullati, pali, rigori e urla di gioia per un 2-0 di vitale importanza, che porta il Cesena a consolidare il sesto posto e la conseguente zona playoff. Salernitana combattiva e mai doma, meritevole d’applausi nonostante il penultimo posto in classifica.

Tra disparate sofferenze, il Cesena mostra i muscoli e agguanta un pareggio di vitale importanza. Gli uomini di Mignani, in 10 dopo l’espulsione prematura di Donnarumma, soffrono per tutta la gara e soffiano, a ridosso dei minuti finali, il punto più sudato degli ultimi tempi. A scorticare il tabellino ci ha pensato La Gumina, che consegna ai bianconeri l’ottavo posto oltre ad un prezioso +2 sul Palermo.

Contro il Bari, il Cesena di Mignani acciuffa un pareggio a tratti inimmaginabile, specie a causa la follia di Calò e di qualche problema difficile da archiviare.

In quel di Cesena si vive un frangente delicato, sospeso tra la voglia impellente di ambire a qualcosa di più e la necessità di affrontare i propri ed evidenti limiti. Dopo un avvio incoraggiante, costellato da vittorie sofferte e prestazioni convincenti, i bianconeri sembrano essersi smarriti, lasciando al tifo nostrano un connubio caotico di speranza e delusione. La classifica è chiara e racconta una squadra ancora alla ricerca della propria identità. Double face.

Il Cesena cade ancora. La Cremonese, infatti, strappa 3 punti importantissimi al Manuzzi, dando vigore al già negativo score bianconero. Decisivo, ai fini del match, il goal di Vandeputte, che condanna il Cavalluccio a una - quasi - obbligatoria vittoria in quel di Carrara. Un risultato confortante, classifica alla mano, aiuterebbe a chiudere l’anno con qualche spiraglio più luminoso.

Il derby tra Cesena e Reggiana termina sul punteggio di 1-1. Risultato, a nostro modo di vedere, corretto, vista l’ottima organizzazione difensiva ospite e i rischi per i bianconeri poco prima del fischio finale. A marcare il tabellino dei padroni di casa, per la cronaca, è ancora Cristian Shpendi. 

Il Cesena c’è. Gli uomini di Mignani accendono il sabato romagnolo con una netta vittoria per 2-0 contro il Brescia, propiziata dalla doppietta del solito Shpendi che   trascina il Cavalluccio al settimo posto in classifica. Tre punti importantissimi, specie dopo le due sconfitte consecutive e a margine dell’amarezza causata, solo pochi giorni fa, dalla Sampdoria di Sottil.

Un match caldissimo, imprevedibile e amaro condisce la domenica pomeriggio del Manuzzi, costretto a capitolare contro gli uomini di Sottil ma testimone di cuore ed anima bianconera. La Sampdoria vince 5-3 contro un Cesena mai domo, strozzato dalla rete finale di Akinsanmiro e che incassa la seconda sconfitta consecutiva, capace di trascinare i ragazzi di Mignani al 13esimo posto in Serie B.