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Cesena: cuore, delusione e Serie C

Termina il viaggio di un Cesena emozionale, confuso e che continuerà a militare nel campionato di Serie C

Cesena: cuore, delusione e Serie C

È stata una corsa confusa, capace di lasciare amaro nelle bocche assetate e stracolme d’entusiasmo. Le speranze, accese e folgoranti di inizio stagione hanno lasciato spazio ad un silenzio tombale, meritato sul campo ma irriconoscente nei confronti di ambiente e tifosi. Parlo, ovviamente, di quelli passionali e irriverenti dei quali possiamo vantare, mossi da una sfrenata eccitazione che sopisce anche le delusioni costernanti.

Ma facciamo un bel respiro e accorpiamo gli ultimi highlights.

Il Cesena, guidato da Toscano, non solo ha schivato il primato in classifica in un girone B assolutamente abbordabile, ma è persino capitolato -in semifinale playoff- al cospetto dei ragazzi di Luciano Foschi.

Gli uomini di Lecco, infatti, si sono presentati al doppio appuntamento con le sembianze di una corazzata solida, seria e meritevole della finalissima contro il Foggia, che vale l’accesso al prossimo campionato di Serie B.

Al tramonto della stagione, dunque, cosa possiamo aspettarci in ottica futura? Quali saranno le manovre del collettivo dirigenziale bianconero?

Ma soprattutto, il mister di Reggio Calabria merita una seconda chance?

Tra i tanti dubbi che invadono la mia testa, un fattore è certo: i romagnoli hanno il dovere morale di ripartire dal proprio ambiente, mettendo al centro i sentimenti e affiancandoli ad una concreta programmazione sul lungo periodo.

Diventa quindi imperativo trattenere i fratelli Shpendi, per i quali si sono accese, giustamente, sirene estere e nazionali.

Insieme alla loro permanenza, parrebbe logico l’acquisto di un ultimo uomo affidabile, vero assente dell’annata funesta e appena archiviata.

Perché Tozzo e Lewis -su tutti- non hanno certamente dimostrato di poter reggere il peso della piazza, risultando responsabili di un’esagerata dispersione di punti durante l’arco di tutto il campionato.

Considerando i restanti reparti, non me la sento di indicare alcun “colpevole”, semmai reperibile nell’area tecnica ai margini del terreno di gioco.

Con buona pace di “Mimmo” -che ho sempre apprezzato e per il quale, poc’anzi, ho speso parole d’incertezza più che di condanna- la squadra non ha assolutamente saputo garantire una continuità tattica e mentale, abbinando grandi esercitazioni stilistiche (il roboante 1-6 in casa del San Donato ne è la prova) ad altrettanti tonfi impalpabili; specie nelle serate da dentro o fuori. L’equilibrio mancato, com’è normale che sia, apre quindi le porte a scenari disparati, già echeggianti dopo il match contro la Reggiana del 20 febbraio. In quell’occasione, dopo 11 risultati utili consecutivi, il Cavalluccio è caduto al cospetto dei vitalissimi Granata, trionfanti con un micidiale 1-2 in quella che sarebbe potuta essere la notte della ripartenza bianconera; diventata, invece, emblema della stagione appena trascorsa: l’ennesima in Serie C.

Foto Fabio Casadei


Mattia Siboni

mercoledì 28 giugno 2023

ARGOMENTI:     cesena cesena calcio sport