CON “DIX MILLE TOURS” PETER AUTO RIEVOCA LA STORIA DELL'AUTOMOBILISMO
Per gli amanti delle manifestazioni e delle competizioni vintage il weekend francese del Paul Ricard è stata ghiotta occasione per rivedere in pista vetture sportive “pure” e di derivazione stradale a rappresentanza dagli anni ’50 sino ai primi anni 2000, una carrellata impagabile di gioielli che solo manifestazioni come “Dix Mille Tours” è in grado di presentare.
Non un evento statico, perchè di gare vere e proprie si è trattato, parte di un calendario che si snoda lungo tutto l’anno e sugli iconici circuiti che lo ospitano; Mugello, SPA Francorchamps, Dijon, Le Mans, Paul Ricard, Estoril, questi i teatri dove centinaia di vetture d’epoca (erano oltre 350 nella gara francese del weekend) si misurano in gare appassionanti, nelle quali il risultato, per chi vi partecipa, è fondamentale, magari un po’ meno per chi assiste, più attratto dal fascino delle stesse.
La manifestazione ripartiva le oltre 350 vetture iscitte all’evento su otto differenti categorie di appartenenza:
2.0L CUP: composta dalle mitiche Porsche 911 approntate sulle specifiche FIA ante 1966,
CLASSIC ENDURANCE RACING: riservata alle vetture in gara dal 1966 al 1981 nelle competizioni endurance,
ENDURANCE RACING LEGENDS: presenti in pista le Gran Turismo ed i Prototipi delle gare endurance nelle annate comprese tra il 1990 e il 2000,
FIFTIES' LEGENDS: in gara vetture che gareggiarono costruite prima del 1962, tra le più “datate”,
GROUP C RACING: una delle più spettacolari, le leggendarie Gruppo C da corsa che parteciparono alle 24 ore di Le Mans tra il 1982 ed il 1993,
HERITAGE TOURING CUP: le vetture Gran Turismo degli anni compresi tra il 1966 ed il 1984 che parteciparono al campionato europeo turismo (ETCC),
SIXTIES' ENDURANCE: le vetture delle gare di durata degli anni ’60, pre 1963 per le Sport e pre 1966 per le Gran Turismo,
THE GREATEST'S TROPHY: le vetture più “anziane” delle manifestazioni, quelle degli anni ’50 e ’60.
Un caleidoscopio di categorie che non poteva non soddisfare anche i palati più esigenti, facilitato dal fatto che, a differenza con quanto accade per la più parte delle odierne manifestazioni motoristiche, la possibilità di poter avvicinare piloti e team senza troppi problemi e di potersi interfacciare con gli stessi, magari potendo sbirciare all’interno degli abitacoli ed al di sotto dei cofani, nel contempo apprezzando l’evoluzione che le vetture abbiano avuto nel tempo e di come la storia dei motori si sia costruita attraverso innumerevoli trasformazioni, è un valore che non ha prezzo.
In qualità di cronisti, giusto e doveroso volgere lo sguardo indietro nel tempo e non dimenticare come il progresso si sia riverberato sulle vetture e sulle competizioni, apprezzando quanto la storia dell’automobilismo, nelle sue molteplici sfaccettature, ci ha proposto.
Marco Ferrero
lunedì 4 settembre 2023