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RF-79

Una meravigliosa sconfitta

RF-79

Una Selva oscura. Francamente…no. Anche Dante questa volta sarebbe stato d’accordo.

Selva più chiara di questa non avrei potuto incontrare. Avete presente l’idea preconcetta, quella da sportivo del divano? Da tre partite di calcio, un Gp di F1 e uno di MotoGp in circa mezz’ora?

Ecco, dimenticate tutto ciò e provate per una volta a tornare a vivere il senso più profondo dello sport, tra disciplina e dedizione. Magnifici enigmi di un’alchimia oramai estinta. Avrei un’intervista da raccontarvi. Dimenticatela. Per una volta fidatevi di chi stia scrivendo. Dicevo, avrei un’intervista da raccontarvi. Ma il presidente Satanassi non sa che invitandomi all’inaugurazione del nuovo campo da rugby del “Forlì 1979” ha reso il sottoscritto edotto nel gioco dell’anima della palla ovale. Il volo acrobatico del calcio piazzato. La meta liturgica da fattore terra. Quello che cita Marco Paolini a teatro nei suoi spettacoli. Quello che vede 15 ragazzi prendersi a legnate per 80 minuti e poi non perdere il sorriso per una partita persa. “Tranquillo, dentro di loro sono inc come delle bestie, ma non te lo diranno mai. Sorridono e poi ci pensano martedì al campo di allenamento.” Parola di presidente. Qui il furbo sta fuori dalla porta e piuttosto, in campo s’innesca un’autentica gara di rutti da antologia. Da consolidato cemento solidale tra giocatori. Nel rugby tutto è estremo e autentico. Male vero. La consegna delle maglie, l’orgoglio di appartenere a qualcosa più grande di te. Tra applausi e un “vaffa” che sa di praticato rituale scaramantico. Applausi e abbracci. Forza e coraggio. Proprio oggi 3 novembre che il Forlì Rugby 1979 inaugura il suo campo a Villa Selva. Gli avversari. I discorsi di coach Temeroli a fine partita (“Orgoglioso di voi, avete messo in campo tutto quelle che avete senza mollare mai. Anche il vostro casino. Avete perso ma siete stati voi stessi. Fino in fondo. Dovete pensare a vincere senza abituarvi a perdere. Inc... Si resetta e ricomincia.”). Tutti abbracciati. Tutti a sorreggersi, mentre i corpi in campo impattano gabbia toracica contro gabbia toracica. Si perde 33 a 9. Ma nessuno si strappa le vesti. Anzi. I ragazzi del Valor Rugby Emilia vengono anche premiati del presidente Satanassi per aver aiutato con le loro pale Forlì, vittima dell’alluvione non più tardi di un anno fa.

Manca solo il terzo tempo. Puntuale come una cambiale in scadenza, tra Reggio Emilia e Forlì. Giocatori fianco a fianco a mangiare penne pasticciate come non ci fosse un domani. Uomini sotto lo stesso tetto.

Se Dio esiste oggi è passato da Forlì. E di certo aveva una palla ovale con sé. Per ricordarsi di una meravigliosa sconfitta.

Foto Fabio Casadei


Emiliano Tozzi

lunedì 11 novembre 2024

ARGOMENTI:     forlì rugby sport