Diogene Annunci Economici

Cosa cerchi?

Primo Piano - Diogene Annunci Economici Forlì

Estate, non solo mare o montagna ma anche luoghi d'arte e di cultura

Estate, non solo mare o montagna ma anche luoghi d'arte e di cultura

L'Associazione Culturale Antica Pieve, costituita nel 2018 e presieduta dalla fondazione da Claudio Guidi, ha da poche settimane concluso, con successo, il quarto ciclo di visite guidate ad antichi luoghi di culto della Romagna. 
Nelle quattro edizioni realizzate sono state visitate le Pievi di Pieveacquedotto, Campiano, San Pietro in Trento, Fornò, Barisano, San Cassiano di Predappio, Sant'Agostino in Rocca D'Elmici, San Pancrazio, Longana, San Pietro in Sylvis di Bagnacavallo, Pisignano, Santa Reparata di Castrocaro Terme e Terra del Sole, San Donato di Polenta, Santi Pietro e Paolo di Pievequinta,Santa Maria Annunziata di Monte Sorbo, San Martino in Strada, Ladino, Tipano di Cesena, San Michele Arcangelo di Santarcangelo. 
Per ogni ciclo di visite è stata realizzata una pubblicazione che contiene i testi descrittivi delle chiese visitate, predisposti dallo storico dell'arte Marco Vallicelli, e contributi a firma degli storici Marco Vallicelli e Gabriele Zelli.

 

In questo contesto suggerisco tre mete: la Pieve di San Cassiano in Pennino e la Chiesa di Sant'Agostino in Rocca D'Elmici, entrambe nel territorio del Comune di Predappio, città dove pare possibile un solo turismo e cioè quello di carattere "nostalgico" , e il Santuario della Madonna delle Grazie di Fornò nel Forlivese. 

Pieve di San Cassiano in Pennino 

Le prime notizie relative alla Pieve di San Cassiano si trovano in documenti datati 1001 anche se la tradizione popolare vuole che il complesso religioso sia sorto nel V secolo d. C. per volontà di Galla Placidia, figlia dell'imperatore Teodosio che da Ravenna guidò l'Impero Romano d'Occidente. È tuttavia più probabile l'origine attribuita all'iniziativa dei primi cristiani che la costruirono sulle fondamenta di un preesistente tempio pagano. Nominata anche come basilica, ebbe, almeno fino al '600, grande importanza religiosa ed amministrativa.
A partire dal XVII secolo fino all'ultimo intervento del 1930, ha subito radicali rifacimenti che l'hanno più volte trasformata. 
Gravemente danneggiata nel corso del tempo, fu sottoposta a un profondo rifacimento baroccheggiante e nuovamente consacrata nel 1643. 
Un ulteriore restauro si registra nel 1863. 
L'ultimo rifacimento, iniziato nel 1930 e concluso nel 1934, ha ridato alla chiesa il suo profilo romanico. Per la ricostruzione stilistica, curata dagli architetti Costantino Icchia e Luigi Corsini, fu scelta la strada dei criteri analogici adottando come modelli di rifacimento le basiliche paleocristiane di Ravenna. 
Per informazioni 0543921766.

Sant'Agostino 

Anche Sant'Agostino in Rocca d'Elmici ha origini antiche, probabilmente anteriori all'anno mille. È di stile romanico e l'interno è scandito da una sola navata, costruita con grossi blocchi della pietra locale chiamata spungone. L'abside è semicircolare e conserva, sebbene ampiamente rovinati dal tempo, alcuni affreschi tra cui quella che viene definita "Danza degli scheletri" , risalente al XVI secolo, un trionfo della Morte che doveva fungere da monito per gli abitanti del luogo.
Per informazioni 0543940100.

Santa Maria di Misericordia e di Grazie in Fornò

Le cronache del Quattrocento raccontano che i cittadini forlivesi rimasero conquistati dal carisma di Pietro Bianco da Durazzo e quando il religioso decise di costruire un luogo di culto a Fornò, nella campagna fra Forlì e Forlimpopoli, il concorso del popolo al progetto del monaco fu concreto e generoso. I lavori di costruzione progredirono tanto rapidamente che ben presto il nuovo tempio venne aperto al culto. Nella prima domenica di ogni mese, tanta era l'affluenza di pellegrini e le offerte raggiungevano un valore talmente rilevante, da indurre Pino III Ordelaffi, Signore di Forlì e amico di Pietro, che ebbe un'influsso ed un ruolo decisivi in tutta la “fabbrica” di Fornò, ad inviare a Fornò una guardia armata affinché vigilasse. 
"Il Santuario di Santa Maria di Misericordia e di Grazie in Fornò", scrive Marco Vallicelli, "si presenta come primizia e capolavoro della recuperata chiesa a pianta centrale nell'Umanesimo: armonia compositiva di volumi perfetti. L'uso di piante circolari, poligonali e a croce greca ben si adatta alle concezioni prospettiche del Rinascimento, in quanto consente, all'interno, di individuare univocamente il fulcro simbolico dell'aula sacra e, all'esterno, di qualificare le diverse parti dell'organismo edilizio". 
Alla preziosità dell'aspetto architettonico fa riscontro quello delle opere d'arte custodite dal tempio: da una Madonna col Bambino attribuita ad Agostino di Duccio, in nicchia sopra il pronao; ad un finissimo bassorilievo in marmo del medesimo autore rappresentante la SS.Trinità; al sarcofago dello stesso Pietro Bianco da Durazzo; alle estese decorazioni ad affresco riportabili alle scuole di Melozzo da Forlì e di Marco Palmezzano. 
Per informazioni 0543796064.

Per ricevere gratuitamente la pubblicazione "Antiche Pievi. A spasso per la Romagna" - quarta parte , occorre inviare una e-mail a: gabriele.zelli@gmail.com

Foto: Pieve di Sant' Agostino in Rocca D'Elmici

 


Gabriele Zelli

giovedì 28 luglio 2022

ARGOMENTI:     cultura forlì