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Da Giovedì 20 giugno il nuovo numero di Diogene Sport Magazine

Fango, sport e Nicolò

Da Giovedì 20 giugno il nuovo numero di Diogene Sport Magazine

“Cut vegna”. “Cut ciapess”. “Cut”.

E quel “tagliare” insoluto, come si direbbe nella lingua della perfida Albione. Perché. Perché poco più di un anno fa, ci chiedevamo se la Romagna sarebbe tornata a essere bella e solatia, dopo che un mare di fango l’aveva travolta sfregiandola irrimediabilmente, portando con sé un pezzo di Motor Valley e la quarta edizione del Gran Premio del Made in Italy.

La melma sopra le case e le cose della gente. Un anno é trascorso e tutto questo sembra non essere mai successo. Forse probabilmente, vittime della nostra stessa frenesia esistenziale. Ma per la gente di Romagna non si è trattato di dimenticare. Semplicemente è stata più forte e intensa la voglia di ricominciare: immediatamente. Di accorciare, di tirar su le maniche della propria camicia o qualsiasi altro indumento, nel pensare che il passato era passato. Che di piangere non c’era tempo, nemmeno per la rabbia che si aveva in corpo. Tanto che quel primo “cut vegna” se n’era già andato. E la nostra redazione ha preso la palla al balzo per affermarsi sui campi di gara, di qualsiasi genere essi fossero. Con un nostro inviato siamo arrivati fino a Le Mans e siamo tornati a Imola e Misano. Abbiamo seguito la Serie A, il Cesena e poi il basket, che per Forlì rimane sempre un pezzo intoccabile del proprio cuore sportivo. E poi il motorsport. Tutto. E quel nostro folle giornaletto “della parrocchia” che diventa sempre più rivista. Giornale vero.  Un anno a chiedersi: ma come hanno fatto in Romagna? Niente. Abbiamo fatto. Perché siamo tante cose. Insieme a un’anima agreste che ci vorrebbe “terroni del Nord”. Tutti. Indistintamente. Così appunto, la quarta edizione del Gran Premio del “Made in Italy” di F1 torna sull’Enzo e Dino Ferrari, insieme al Wec in primavera, la MotoGp di casa fissa a Misano, raddoppiando gli eventi con l’approdo della FormulaE in Riviera. Come se nel frattempo nulla fosse successo. Come se il fango, non avesse mai visitato le case della gente. Dopo il Giro d’Italia, anche il Tour de France conoscerà la via Emilia. Perché Pantani, da ultimo vincitore di Giro e Tour lo stesso anno, è un ricordo troppo bello per essere dimenticato. Perché da noi o le strade sono dritte, o non sono strade. Perché, se puoi cerchi di dimenticare il brutto della vita, cercando di trattenere a te l’impalpabile bellezza di un’emozione. Un secondo, un abbraccio. Un momento. Cose che vivono e vivranno ancora, sulla nostra pelle nera da corsa. L’asfalto della terra “de’ Mutor”, prima ancora che della Motor Valley. Stare meglio. Tutti quanti. Anche se Nicolò non è più tra noi e nulla faremo, per dimenticarlo. Senza far capire a nessuno, quanto ancora ci manchi.

Foto Fabio Casadei


Emiliano Tozzi

martedì 11 giugno 2024

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