Il FILO delle emozioni a cura della Dott.ssa Giorgia Reggiani
Stress genitoriale… e se prendersi cura diventa troppo pesante?
Essere genitori è una delle esperienze più intense e arricchenti della vita, ma anche una delle più faticose. Tra lavoro, casa, scuola, impegni e preoccupazioni quotidiane, molti genitori finiscono per vivere in uno stato di tensione costante, accompagnato da stanchezza, irritabilità e sensi di colpa. È quella forma di disagio che in psicologia chiamiamo stress genitoriale, una condizione sempre più diffusa e spesso poco riconosciuta.
Lo stress genitoriale nasce quando le richieste del ruolo superano le risorse emotive, fisiche o relazionali disponibili. È una risposta normale a un carico di responsabilità che, nel tempo, può diventare difficile da sostenere. Non si tratta di essere genitori “deboli” o “incapaci”, ma semplicemente di trovarsi in un momento di sovraccarico. Riconoscerlo è già un passo importante per affrontarlo. Le cause possono essere molteplici. Spesso incidono la mancanza di tempo per sé, l’assenza di una rete di supporto, la pressione sociale che spinge a mostrarsi sempre all’altezza, il carico mentale di chi deve pensare a tutto... dalla spesa alla gestione della scuola ...e, non da ultimo, la fatica emotiva di voler fare sempre del proprio meglio. Anche fattori esterni, come problemi lavorativi o economici, possono amplificare la sensazione di essere “al limite”.
I segnali dello stress genitoriale sono sottili ma riconoscibili: una stanchezza che non passa, la difficoltà a rilassarsi, l’irritabilità verso i figli o il partner, il sentirsi spesso inadeguati o sopraffatti. A volte si reagisce con un eccesso di controllo, altre con il distacco emotivo, come se mancassero le energie per restare davvero presenti. Quando questa condizione persiste, rischia di minare non solo il benessere personale, ma anche il clima affettivo della famiglia. Eppure, è possibile imparare a gestire lo stress e a ridargli un significato più costruttivo. Il primo passo è riconoscere i propri limiti senza giudicarsi. Ammettere di essere stanchi o di avere bisogno di aiuto non è un fallimento, ma un segno di consapevolezza. Anche ritagliarsi piccoli momenti per sé – una camminata, una lettura, un po’ di silenzio… può aiutare a rigenerare le energie.
Fondamentale è anche condividere il carico, coinvolgendo il partner, i nonni o gli amici, senza la pretesa di dover fare tutto da soli. E infine, provare a ridimensionare le aspettative: come ricordava Donald Winnicott, non serve essere genitori perfetti, ma “sufficientemente buoni”, capaci di amare, sbagliare, riparare e ripartire.
Lo stress genitoriale non è un nemico da combattere, ma un segnale da ascoltare. Ci ricorda che per prendersi cura degli altri dobbiamo, prima di tutto, prenderci cura di noi stessi. È solo quando un genitore sta bene che può davvero essere una base sicura per i propri figli. Riconoscere lo stress genitoriale è il primo passo per ritrovare equilibrio e serenità nella relazione con i propri figli. Nel mio lavoro di psicologa clinica, aiuto i genitori a gestire le sfide quotidiane attraverso percorsi personalizzati di sostegno e crescita emotiva.
Dott.ssa Giorgia Reggiani – Psicologa Clinica
iscritta albo Emilia Romagna – Specializzata in Mediazione Familiare e di coppia tel 346 8543703
Giorgia Reggiani
venerdì 31 ottobre 2025