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Sebring val bene una Ferrari

Ottimo debutto della 499P

Sebring val bene una Ferrari

Ha  molto da raccontare il primo appuntamento del mondiale WEC tenutosi in Florida sul circuito di Sebring. Molto da raccontare e da far scoprire a un pubblico neofita, magari digiuno di quello che sia la realtà agonistica dell’attuale mondo Endurance.

Dopo 50 anni e una fila interminabile di titoli iridati con le vetture GT, Maranello ha deciso di tornare a competere per il titolo assoluto nelle gare di durata, mettendo in pista la 499P. Motore Ferrari, telaio costruito da Dallara su progetto del Centro Stile Ferrari, gestita in pista da AF Corse. Scuderia piacentina di Amato Ferrari, da anni voce ufficiale del Cavallino nelle varie realtà del pianeta Endurance. Una vera sinergia tra le parti. La sintesi più vera e autentica di quella “Motor Valley” che risponde come un’unica chiamata collettiva al fascinoso richiamo di Le Mans e la sua centenaria 24 Ore.

Com’è stato questo debutto Endurance?

Certamente positivo. Certamente solido, con punte di storica magia, considerando la pole al giovedì e il podio al venerdì,  da debuttanti assoluti. Dietro soltanto al benchmark Toyota. Poteva essere una Caporetto, (come per esempio, é stata per Peugeot con la sua avveniristica 9X8). Ne é venuta una gara che per l’uomo della strada sa quasi di cruccio e rammarico.

Ma andiamo con ordine.

Il bicchiere “Endurance” Ferrari è più che mezzo pieno. La 449P ha messo in campo doti velocistiche di tutto riguardo, girando su tempi molto simili a quelli espressi dai giapponesi con la loro GR010. Dove si è evidenziato un elemento di sicuro intervento futuro per lo staff tecnico capitanato dall’ing. Cannizzo riguarda il degrado gomme. Area che ha evidenziato un maggior consumo delle coperture Michelin messe a diposizione di tutte le biposto della classe regina, rispetto al team campione del mondo in carica. Novi i cambi gomma attuati dagli uomini di AF Corse rispetto ai sette della squadra dei tre ellissi. Ciò che a fine gara ha giustificato buona parte del distacco accumulato dall’equipaggio Fuoco-Molina-Nielsen fin sotto la linea del traguardo, oltre a un millimetrico “drive trought” e conseguente penalità, per un sorpasso avvenuto nelle battute iniziali di gara, sotto regime di bandiere gialle.

Nei fatti, il contatto avvenuto tra Pier Guidi sull’altra 499 e la Ferrari 488 GT di Castellacci ha sottratto al pilota alessandrino e al suo equipaggio alla guida della numero 51, la possibilità di ottenere un più che probabile (oltre che ipotetico) quarto posto finale. Ferrari in sostanza dietro solo a Toyota, davanti a Porsche, Cadillac, Peugeot, Glickenhaus e Vanwall. La migliore fra le squadre esordienti. In attesa del debutto (forse a Monza) questa estate di Isotta Fraschini. Prova italiana del campionato WEC.

Nota di encomio per il box Ferrari.

Ricostruire il retrotreno di una vettura è molto difficile. Riuscirci in meno di un quarto d’ora rimandandola in pista, praticamente impossibile. Come nella realtà dei fatti, i meccanici di AF Corse abbiano saputo fare.

Pura magia appunto, che a Sebring val bene una messa.

No.

Sebring val bene una Ferrari.

Per un podio e una pole al debutto.

Nell’ incantato mondo, delle gare di durata.


Emiliano Tozzi

sabato 18 marzo 2023

ARGOMENTI:     ferrari motorsport wec