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Io e il Bancarella Sport

Io e il Bancarella Sport

E così anche questa è andata.

Espressione, forse poco letteraria e ancor meno giornalistica. Però sapete cari lettori. Non è mai semplice parlare di sé in prima persona. Specie quando passi il tuo tempo e la tua vita professionale a raccontare gli altri. A essere attento nel porre il giusto accento su un elemento piuttosto che un altro. Proprio così.

Quando tocca a te la storia cambia improvvisamente prospettiva. Ti confronti con l’altra parte. L’altra parte della lente di cui da sempre scrivi e che per mille ragioni non hai mai attraversato. Sei parte di una sestina finale, in mezzo a sportivi come Bruno Conti e Sara Simeoni, coadiuvati da Giammarco Menga e Marco Franzelli, un produttore cinematografico come Domenico Procacci (fandango) e altri due giornalisti che rispondo al nome di Marco Bellinazzo (Radio 24- Il Sole 24 Ore) e Paolo Tomaselli (Corriere della Sera). E poi ci sei tu. Epigone di una mitologia sportiva perduta in chissà  quale anfratto del tempo. Tu e la tua storia su Chris Amon.  Mi chiedo, quasi come mai e perché io sia lì. Vuoi vedere che Forlì bissa il risultato di Marino Bartoletti dell’anno scorso. Sarebbe un precedente clamoroso, mai successo in 60 anni di storia del premio. Sorrido. Tanto so che non succederà, inchinandoci umanamente, di fronte a chi sia ancora mito nella nostra memoria. Ma a Pontremoli ci sono per davvero. E almeno questa storia di cui sono involontario protagonista voglio proprio vedere come vada a finire.

“Il fatto che uno abbia fatto per 15 anni il cantante lirico e poi si metta a scrivere un libro su Chris Amon…già di per sé solo quello è straordinario. Un vero artista.”

Con le sue parole Liguori mi accoglie in questa grande famiglia che ho appena conosciuto. Penne illustri. A me basta l’incipit delle mie telefonate con Leo Turrini: “Artista come andiamo.” Non potrei chiedere di più, nel sapere chi sia o dove stia andando. Facciamo che la vita molto più spesso di quanto si creda può essere una lieta sorpresa. Arrivo ultimo. Come Vasco a Sanremo ’82.”Vado al massimo”. Anche se non quanto a gonfie vele. La Simeoni col suo “Una vita in alto” ha davvero saltato più lontano di tutti. Mia figlia di 10 anni s’indigna, come le avessero rubato il papà. In tutti i modi provo a farle capire che l’importante era esserci, ma non c’è ragione che tenga. Una storia bellissima che chissà mai se mi ricapiterà di rivivere. Dario Ricci di Radio 24, dopo essersi immerso nella lettura del mio libro un paio d’ore mi chiede un’intervista la sua trasmissione “Sfogliando Olympia”. Se mai volevo un qualsivoglia premio alla mia persona mi è appena stato consegnato.

La sfortuna non esiste. Almeno questa volta.

Dai Marino. Puoi continuare dormire sonni tranquilli.

A Forlì, il Bancarella Sport l’hai vinto solo tu.


Emiliano Tozzi

venerdì 28 luglio 2023