Tre domande a Emiliano Tozzi
Sono ormai storia le parole con cui il direttore d’orchestra Herbert von Karajan paragonò il suono di un motore 12 cilindri Ferrari ad una sinfonia. Che i due mondi – quello del motorsport e della musica – viaggino entrambi su un crescendo di emozioni lo sa bene Emiliano Tozzi, che si è occupato per 15 anni di canto lirico per poi approdare all’avventura editoriale di “Sinfonia Motore”, il blog di automobilismo sportivo da lui creato nel 2017. In parallelo a questo progetto, Tozzi ha anche debuttato nell’editoria come autore del libro “Quel giorno a Le Mans (341.3)”. Romagnolo, classe ’73, profondamente legato a Forlì e al suo circondario dove è vissuto fino al 2011, Tozzi si racconta.
Dalla musica ai motori: com’è stato questo cambio di direzione?
La passione per le gare automobilistiche mi accompagna da sempre e mi ha portato anche a collaborare con “Formula Passion”. Poi ho avviato il mio blog: il primo post risale al 21 marzo 2017, cioè lo stesso giorno in cui nacque Ayrton Senna nel 1960, e ora mi occupo a tempo pieno di questa attività. Quello che mi affascina maggiormente e che cerco di trasferire nei miei testi è la potenza di un racconto capace di far rivivere certi episodi del passato. Il taglio che ho scelto per “Sinfonia Motore” si concentra sulla storia dei motori della Formula 1 e delle gare Endurance, i due filoni che seguo di più nel motorsport. In questo modo riporto a galla la dimensione storico-emotiva di alcuni momenti sportivi del passato, attraverso una ricerca nuova sul linguaggio che renda il racconto coinvolgente e appassionante per il lettore.
Poi è arrivato il debutto in libreria: com’è andata l’avventura con il suo primo libro?
È andata molto bene: tutte le copie della prima edizione sono state vendute. Il volume è nato dal rapporto stretto con il team Cetilar Racing: avevo visto il docu-film sul debutto dell’allora Cetilar Villorba Corse a Le Mans e mi aveva davvero entusiasmato. Poi il pilota Roberto Lacorte, promotore di Cetilar Racing, mi ha proposto di raccontare in un libro la partecipazione del team alla 24 ore di Le Mans nel 2017 e 2018, seguendo la storia della squadra in quell’anno. Dal nulla, questa mia piccola grande impresa letteraria, presentata per la prima volta a dicembre 2018, è stata un successo. Dalla dimostrazione di fiducia ricevuta sono riuscito a conquistarmi una credibilità come autore, tant’è vero che c’è già un nuovo progetto che bolle in pentola per l’anno prossimo…
Ci regala un commento su un fatto del passato di particolare emozione e sulla stagione F1 in corso?
Nell’articolo dell’8 ottobre scorso ho voluto ricostruire “l’alfa e l’omega” di Michael Schumacher, che proprio in quel giorno del 2000 vinceva a Suzuka il suo primo mondiale in Formula 1 con la Ferrari, mentre, sempre l’8 ottobre del 2006, chiudeva la sua grande parabola sportiva sullo stesso circuito. Quando scrivo mi vedo quasi come un Poirot che racconta le emozioni dell’automobilismo dal suo studio. È il retaggio che mi porto dietro dallo studio della musica: anche per l’automobilismo vado alla ricerca delle fonti, negli articoli dell’epoca. Della stagione attuale di F1 trovo interessante che Lewis Hamilton abbia trovato un avversario pungente con cui forse, per la prima volta, risulta difficile confrontarsi.
Laura Bertozzi
lunedì 18 ottobre 2021