Due cadaveri nel Canale di Ravaldino
Il nuovo noir di Gaddoni e Menghi tinge di giallo Forlì
C’è un tratto del Canale di Ravaldino che scorre a cielo aperto nel cuore di Forlì. Un luogo apparentemente tranquillo, familiare a chi passeggia per il centro, ma che nel nuovo romanzo di Franco Gaddoni e Davide Menghi si carica di inquietudine e mistero. È lì, infatti, che a fine agosto vengono ritrovati due cadaveri, con i polsi legati da fascette da elettricista e un colpo d’arma da fuoco alla testa: esecuzione fredda, brutale, senza appello.
Con questo incipit potente e cinematografico prende avvio l’ultima fatica narrativa di due autori che hanno fatto della Romagna il teatro perfetto per il noir d’autore. Già noti al pubblico per La cantante di liscio (ormai introvabile ma fortunatamente disponibile in pdf), Ciclo mortale e Il 71° del lattaio, Gaddoni e Menghi tornano con un’indagine serrata, condotta dalla coppia di ispettori Bruno Endrizzi e Maria Antonietta De Novellis, già noti ai lettori più affezionati.
Endrizzi, originario della Val di Non, e De Novellis, abruzzese trapiantata da anni a Forlì, lavorano presso la Questura locale e formano una squadra affiatata, tanto sul piano professionale quanto umano. Toccherà a loro sbrogliare una matassa che si rivelerà più complessa del previsto, con ramificazioni che lambiscono ambienti ambigui, tensioni latenti e possibili conflitti tra gruppi criminali.
Il libro è una dichiarazione d’amore – cupa, ironica, lucida – alla Romagna. Le vie di Forlì, i bar e i circoli, le colline, i dialetti, i caratteri: tutto concorre a creare un affresco vivo, pulsante, riconoscibile.
Uno dei tratti più distintivi del lavoro di Gaddoni e Menghi è senza dubbio la scrittura agile, rapida, ironica, che rende ogni loro romanzo un'esperienza tanto avvincente quanto godibile. Il loro stile, sempre brillante e ricco di ritmo, li rende in un certo senso i Fruttero & Lucentini della Romagna, capaci di coniugare il giallo d’autore con un raffinato gusto per l’osservazione dei caratteri umani e delle dinamiche sociali locali. Una Romagna che diventa, come nei migliori romanzi, specchio e microcosmo di una realtà più vasta.
Da parte mia, non posso che leggere questa nuova opera con un coinvolgimento particolare. Mi lega a Davide Menghi e Franco Gaddoni un’amicizia vera, profonda, che affonda le sue radici in una conoscenza pluridecennale. Abbiamo condiviso parole, progetti, idee, visioni. Abbiamo attraversato insieme stagioni della vita e della scrittura. Per questo motivo, vedere crescere il loro percorso letterario è per me motivo di gioia autentica e orgoglio sincero.
Il romanzo è un’ulteriore conferma della loro capacità di raccontare il nostro tempo, il nostro territorio, le sue luci e le sue ombre. Una lettura che consiglio a chi ama i gialli ben costruiti, ma anche a chi vuole ritrovare la propria città – e se stesso – nelle pieghe di una trama che sa colpire e far riflettere.
Biografie degli autori
Franco Gaddoni - Classe 1953, dopo la maturità classica e la laurea in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche, ha esercitato la professione di farmacista per trent'anni. Si occupa di floriterapia di Bach e australiana ed è attivo negli ambiti dell'organizzazione musicale e dell'associazionismo a scopo sociale e di servizio.
Davide Menghi - Classe 1962, diplomato tecnico commerciale, ha praticato per brevi periodi l’attività di ragioniere, preferendo poi dedicarsi al settore pubblicitario come copywriter freelance. Successivamente, ha intrapreso l’attività di assistente video steadicam.
Insieme hanno scritto racconti, pezzi cabarettistici, commedie, pubblicati o rappresentati in ambito territoriale. Nel 2011 hanno pubblicato il loro primo romanzo, La cantante di liscio, seguito nel 2019 da Ciclo mortale e nel 2022 da Il 71° del lattaio. Tutti hanno come protagonisti l'Ispettore Endrizzi e i colleghi della Questura di Forlì.
Marco Viroli
venerdì 30 maggio 2025