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MOTOGP 2023, Domenica si comincia!

A poche ore dall’inizio di questa nuova entusiasmante stagione motociclistica, facciamo il punto sullo stato dell’arte dei team ufficiali

MOTOGP 2023, Domenica si comincia!

Siamo arrivati al secondo MotoGp senza Valentino. Ormai ce ne siamo fatti una ragione, i grandi campioni prima o poi passano. Restano nel nostro cuore e nella nostra memoria, affiancati dai nuovi campioni emergenti, ai quali viene data la possibilità di scrivere nuove pagine nella storia di questo appassionante sport.

Adesso è la volta di Francesco Bagnaia, Pecco per tutti. Esordisce in Moto3 nel 2013 e dopo tre stagioni passa in Moto2. Nel 2018 porta a casa il titolo iridato di quella classe, primo pilota dell’Academy di Valentino Rossi a vincere un titolo mondiale. L’anno successivo è in MotoGp in sella alla Ducati del team Pramac. Non è un esordio particolarmente brillante, dovendosi ritirare diverse volte, ma la stoffa c’è e la costanza pure. Tempo due anni e viene chiamato nel team ufficiale Ducati, con il quale lo scorso anno diventa campione del mondo. Per il 2023 si preannuncia molto competitivo, anche grazie a una moto ulteriormente perfezionata nel telaio e nell’aerodinamica. Enea Bastianini, Bestia per gli amici, è il compagno di squadra di Pecco nel team Ducati Lenovo. Entrato nel 2019 in Moto2, l’anno successivo diventa campione del mondo. Nello stesso anno passa in MotoGp con la Ducati del team Esponsorama ottenendo il suo primo podio. Tempo due anni ed Enea entra nel Gresini Racing e ottiene importanti successi, come le vittorie nel GP del Qatar, delle Americhe e di Francia a Le Mans. Non termina la stagione che è già ufficiale il suo passaggio, da quest’anno, al team ufficiale Ducati Lenovo assieme a Bagnaia.

A insidiarli nella corsa al titolo potrebbe provarci Aprilia, che già l’anno scorso si era dimostrata una moto di alto livello. I test effettuati a Portimao sono andati molto bene, la moto di quest’anno presenta alcune novità, come il telaio, il sistema di raffreddamento e gli scarichi. Anche l’aerodinamica è stata migliorata con modifiche consistenti. I due piloti ufficiali sono Aleix Espargarò e Maverick Viñales. Aleix è un veterano del motomondiale, nel quale corre sin dal 2005, iniziando, come da manuale,  nella classe 125. Ha fatto esperienza con la Honda, la Ducati, la Kalex, la Yamaha e la Suzuki. Nel 2017 giunge all’Aprilia, portando nel 2022 la casa veneta alla prima vittoria in MotoGp, ottenuta nel gran Premio di Argentina. Maverick, l’altro pilota spagnolo in Aprilia, inizia la sua carriera in motomondiale nel 2011, ovviamente con la 125, ottenendo due vittorie e due secondi posti e termina la stagione al terzo posto. Arriva in MotoGp nel 2015, con la Suzuki, che lascia due anni dopo per entrare in Yamaha, dove resta fino al 2021 per poi approdare in Aprilia. L’anno seguente porta la moto di Noale alla vittoria nel Gran Premio di Olanda. La Yamaha non sembrerebbe ancora in grado di impensierire le rivali: la M1 pare essere poco competitiva, nonostante i miglioramenti apportati al motore, che sembra aver aumentato la velocità massima. Restano i problemi alle gomme, all’aerodinamica, servirebbe sperimentare nuovi telai, nuove sospensioni … La strada è ancora lunga, ma i progressi si stanno facendo e i piloti ufficiali, Fabio Quartararo e Franco Morbidelli, sono ottimisti. Fabio, nazionalità francese e origini italiane, a soli 14 anni vince la Moto3 del Campionato motociclistico spagnolo, la più importante manifestazione motociclistica del paese iberico. A pochi giorni dal compimento del sedicesimo anno esordisce nel Motomondiale con una Honda, passando dopo poco alla KTM. Entra poi in Moto2 e nel 2019 in MotoGp, alla guida della Yamaha del team Petronas e Franco Morbidelli è suo compagno di squadra. Dopo due anni Quartararo è nel team ufficiale Yamaha, al posto di Valentino Rossi e conquista il mondiale. Per quanto riguarda la storia recente, nel 2022 ha dovuto cedere alla strapotenza della Ducati di Pecco Bagnaia. Franco, suo compagno di squadra, è romano, classe 1994 ed è uno dei tanti talenti della VR46 Academy di Valentino Rossi. Proveniente dalla categoria Superstock, nel 2013 entra nella classe Moto2 del Motomondiale. Nel 2016 cambia team e trova Alex Marquez come compagno di squadra. L’anno successivo Morbidelli inanella le prime vittorie:

Qatar, Argentina e Austin, a cui seguiranno altri cinque primi posti, portandolo a diventare campione del mondo classe Moto2. Nel 2018 arriva in MotoGp e l’anno successivo è alla guida di una Yamaha M1. Dopo quattro anni con la stessa marca, diventa pilota titolare del team Yamaha Racing. Anche KTM, per stessa ammissione del suo team manager Guidotti, deve lavorare ancora parecchio per trovarsi nella condizione di contrastare efficacemente le avversarie più quotate. Per questa nuova stagione la moto si presenta con un telaio modificato e con il posteriore ridisegnato per aumentare l’aderenza. E’ stato aggiornato anche il motore e l’aerodinamica, consentendo l’aumento della velocità massima in rettilineo. D’altra parte con dei piloti collaudatori del calibro di Dani Pedrosa, Mika Kallio e Jonas Folger c’erano da aspettarsi delle novità rilevanti.

Nel team ufficiale la coppia dei piloti è formata da Brad Binder e Jack Miller.

Brad Binder è sudafricano, pilota motociclista dall’età di dieci anni. A tredici debutta in una competizione internazionale e a sedici nel motomondiale classe 125 su Aprilia. In seguito entra nel Team Red Bull KTM, con il quale diventa campione del mondo nel 2016. Passa poi in Moto2 e successivamente in MotoGp, conquistando nel 2020 a Brno il GP della Repubblica Ceca, prima vittoria di Brad e della moto austriaca nella classe regina. L’australiano Jack Miller nel 2011,a sedici anni, vince con la 125 il massimo campionato motociclistico tedesco. Nello stesso anno inizia il suo percorso nel motomondiale, sempre nella classe 125, che in seguito diventerà Moto3. Da qui, con la Honda, Miller passerà direttamente in MotoGp nel 2015, primo pilota nella storia  a non transitare dalla classe intermedia. La prima vittoria in MotoGp arriva l’anno successivo nel Gran Premio d’Olanda. Seguiranno alcuni anni in Ducati con il team Pramac e nel 2021 con il team ufficiale assieme a Pecco Bagnaia. Il 2023 è l’anno del suo esordio in KTM.

 

 

Chi al momento sembra non poter creare problemi alle moto italiane è sicuramente la Honda. Infatti nei test di Sepang e di Portimao i piloti della casa giapponese non hanno brillato, sembrano finiti i tempi in cui Honda vinceva a man bassa nel motomondiale.

Oggi la RC213V, già abito cucito su misura sullo straordinario Marc Marquez e che solo lui riusciva a portarla a quei fantastici risultati, non è più la stessa, sono cambiate moltissime cose.

Ci sono stati aggiornamenti al motore e all’aerodinamica, sono stati cambiati gli scarichi e a brevissimo verrà anche sostituito il telaio. In fondo erano solo test, però danno la misura di quanta strada ci sia ancora da fare per recuperare competitività.

Marc Marquez a 30 anni è già entrato nella storia del motociclismo: campione del mondo classe 125 nel 2010 e della Moto2. Nel 2012 passa in MotoGp e centra ben 6 mondiali fino al 2019. Seguono incidenti e infortuni, diversi interventi chirurgici  e la diagnosi di diplopia che lo costringono a interrompere l’attività e a saltare diversi gran premi. Marc comunque non demorde, quando sta bene resta molto competitivo, lo dimostra il secondo posto ottenuto lo scorso anno al GP di Australia, dopo esser stato operato all’omero per la quarta volta!

Suo compagno nel team ufficiale Repsol Honda è Joan Mir, che esordisce nel mondiale nel 2015 in Moto3. Nel 2017 è campione del mondo alla guida di una Honda. L’anno seguente è in Moto2 e in quello successivo in MotoGp con la Suzuki assieme ad Alex Rins. Nel 2020 è campione del mondo della classe regina. Con il ritiro dalle gare di Suzuki, Mir passa al team Repsol Honda con Marc Marquez.

 

Senza volerci avventurare in pronostici, cercando di interpretare i test di Sepang e Portimao e i risultati dell’anno scorso, credo non si rischi di fare l’indovino pensando che, almeno per un po’, il motomondiale parlerà italiano. Era ora dopo anni di predominio giapponese: adesso è il momento di Ducati e Aprilia. Però Yamaha e Honda non stanno a guardare e anche KTM si profila all’orizzonte con tanta voglia di vincere.

Meglio così per gli appassionati, tanto divertimento assicurato!

Foto Fabio Casadei

 


Redazione Diogene

giovedì 23 marzo 2023

ARGOMENTI:     motociclismo motogp sport