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Bruma Imolese

Bruma Imolese

Bruma.

Bruma imolese.

Quella che in inverno annusi e non ti bagna, e che anzi, ti regala un diverso respiro. Fresco, pulito, che sa di tutto, fuorché di quella nebbia che ogni cosa dovrebbe impenetrabilmente avvolgere.

Invece no.

Invece di fronte al cancello di un Paddock deserto dove un cerbero di custode mi accoglie, quella bruma racconta, facendomi intravedere in lontananza la bisarca Alpha Tauri. Boia che freddo. Umido dappertutto. Nulla che inviti un essere umano a esporsi al gelo di un’improvvida mattina di gennaio, col termometro che alle nove del mattino dietro a un sole pallido pallido è ancora sottozero. Bruma imolese e pista umida. L’AT01 si farà attendere. Improbabile metta il naso fuori dal box. Me lo dice anche la pozzanghera che inavvertitamente col mio piede destro al successivo passo centro. Puro e semplice ghiaccio per cui non farsi troppe illusioni. Troppo freddo per girare, salvo non essere in possesso di termocoperte al plutonio. Troppo umido l’asfalto. Troppo importante l’assenza di calore. Dentro e fuori il circuito.

Troppo.

Quel troppo che possa far pensare alla validità di un test, della cui valenza solo i diretti interessati attaccati alla loro telemetria possano realmente conoscerne l’effettivo valore, per una dubbiosa quanto incerta esecuzione in pista.

Troppo tutto. Non avrebbe senso girare ora. Se non spunta il sole perderò solo il mio tempo, penso tra me.

Troppo.

Anche pensarlo senza voce, una volta sentito il motore Honda dell’Alpha Tauri prontamente accendersi subito dopo aver elaborato nella mia mente una simile idea.

Miracolo.

Neanche il tempo di percepirne la voce e il 6 cilindri turbo ibrido di casa Honda sfreccia davanti ai miei occhi alle Acque Minerali montato sulla vettura di Faenza. Dimenticato tutto. Il freddo e quelle possibili illazioni a giustificare l’attesa di un improbabile inizio test. Altro boia. Questa volta di esclamativo stupore. Mica scherza la Baby Red Bull. Saranno gomme scaldate davvero con coperte al plutonio. Il sottinteso continuum delle mie silenziosi riflessioni. L’Alpha Tauri è incollata al terreno anche se non vuoi. Vecchia di due anni. Non me ne potrebbe fregar di meno nel vederle dipingere le curve del Santerno come i tagli del Cretto di Burri. Avrei dovuto mettere a tacere i miei pensieri e godermi semplicemente lo spettacolo davanti ai miei occhi. Un test. Come tanti ne ho visti sull’Enzo e Dino Ferrari. Peccato. Le tribune chiuse  a lucchetto. Bisogna farsene una ragione. Non son più i tempi di viscerali passioni, non sono più il ghepardo di una volta, come spiego al commissario di pista con la sua immancabile tuta arancione, inamovibilmente  ancorato alla propria postazione alla Tosa, sotto una delle “Colline della passione”.

Bruma imolese.

Dove comincia il mio racconto 2022.

Di una nuova stagione di Formula 1.

Boia… che freddo.

Foto Fabio Casadei


Emiliano Tozzi

venerdì 28 gennaio 2022

ARGOMENTI:     automobilismo imola sinfonia motore