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Sul set del film Ferrari

Sul set del film Ferrari

“Mi è perfino toccato far finta di fumare sette Gouloises senza filtro… Lo avessi fatto veramente sarei qui a parlarti con la voce di Sandro Ciotti. In bocca sentivi di tutto e di più. Come il sapore di quel tocco di finezza che fa sempre una profonda differenza nei dettagli. Addirittura di questi pacchetti anni ’50 avevano stecche intere di sigarette. Non so proprio dove possano averle trovate.

La magia del cinema, direttamente dal set del film “Ferrari”, opera del regista Michael Mann (“L’ultimo dei Mohicani”, “Alì”, “Nemico Pubblico”), allestito sul circuito di Morano sul Po (AL), dopo le riprese precedentemente effettuate tra Bologna (più una giornata sul circuito di Imola) e il comprensorio di Modena. Una produzione hollywoodiana senza precedenti sul conto del “Drake” di Maranello. Tante comparse sul set tra cui Franco Giuliani, presidente di “Scuderia Ferrari Club Alessandria” che mi ha rilasciato questa intervista, oltremodo interessante.

A che ora sul set?

“5 e 20 del mattino. Un’umidità da sfogliarti le ossa. Ci siamo cambiati dentro a un guardaroba sconfinato pieno di costumi allestito dal nulla per l’occasione. Fino alle 8 e 30 hanno continuato a preparare comparse da portare successivamente in scena. Ci avevano detto di munirci di coperte e giubbotti pesanti con cui proteggerci dal freddo in attesa delle riprese, ma nessuno di noi per l’emozione credo abbia avvertito quell’aria così pungente.”

Certo, emozione. Facile. Esposizione di un quadro che va dispiegandosi, nel racconto di Franco.

“Sul set era tutto studiato nei minimi dettagli, fino ad accorgersi se per caso qualche comparsa avesse la cravatta storta, piuttosto che un costume di scena mal portato o una taglia che non ne valorizzasse le sembianze. C’era una figura (con ogni probabilità un truccatore) addetto “all’imbrattamento” dei meccanici e dei loro oggetti di scena. Le tute, i volti, il collo di un pilota. Perfino i residui dei gas di scarico, generati dalla combustione delle vetture da corsa riprodotti in tempo reale sui vestiti. Stesso discorso per le balle di foraggio scaricate dal camion. Una volta realizzata la scenografia richiesta dallo storyboard ne hanno disfatta qualcuna per ricreare l’effetto degli steli di paglia preda del vento. Un addetto con un soffiatore a spalla creava continuamente una corrente che rendesse ancora più credibile la scena al passaggio delle vetture ad alta velocità. Dettagli. Richiesti da un uomo di 80 anni (il regista Mann) che sul set aveva l’energia di un trentenne. È arrivato in elicottero e in elicottero se n’è andato. Incredibile. Quando dicono una produzione hollywoodiana. Ora capisco cosa vogliano realmente dire.”

Sul set, sono state portate Ferrari autentiche o copie fedeli dei modelli originali?

“C’erano due Ferrari del tutto originali, provenienti da collezioni private. Il resto erano copie perfette dei modelli dell’epoca (come successo per le Ferrari F1 di Lauda in “Rush”), anche perché le riprese che vedevano protagonisti questi mezzi sono state girate ad alta velocità, con tutti i conseguenti e possibili “rischi del mestiere” se puoi capirmi… Credo non fosse proprio il caso di tirare il collo a un’autentica Ferrari da corsa.”

Franco sorride ancora emozionato. Come (immagino) l’essere stato sul set fianco a fianco di autentici meccanici del passato ferrarista. Piero Corradini e Francesco Uguzzoni, più l’ex motorista di Maranello, Modesto Menabue.

“Personaggi fantastici, con aneddoti semplicemente meraviglios, a coprire quasi tre decenni di Formula 1.”

Già, i personaggi. Come il protagonista del film, Enzo Ferrari, impersonato dal californiano Adam Driver (“Star Wars”,”Gucci”).

“ E chi altri (sorride ancora)con un simile cognome avrebbe potuto impersonare la leggenda di Enzo Ferrari ? Scherzi a parte, posso dirti però che sul set riprendeva fedelmente le movenze del leggendario costruttore di Maranello. C’era da rimanere veramente di sasso, attoniti ed emozionati anche solo nel vederlo camminare indossando quei vestiti e quel paio di occhiali scuri,  così identici a quelli vestiti all’epoca da Ferrari.

Esperienza indimenticabile quindi…

“ A livello personale sarei potuto essere la comparsa di in un qualsiasi altro film. Mai avrei pensato di essere un giorno sul set di una pellicola dedicato al mito e la figura di Enzo Ferrari. Per me appassionato, è stato come essere bambini il giorno di Natale. Con due mesi di anticipo sul calendario. Indimenticabile.”

Non è difficile da comprendere. Ma viverlo, deve essere stata davvero tutt’altra cosa, come Franco riporta. Microscopica parte, di una storia per sempre immortale.

In nome, del mito Ferrari.

Foto fornita dall'Autore


Emiliano Tozzi

martedì 25 ottobre 2022

ARGOMENTI:     automobilismo ferrari sport