Una Ferrari a Sebring
Come. Come descrivere l’inizio di un nuovo capitolo da corsa della storia Ferrari con la sua 499P, dopo un’attesa durata 50 anni, che improvvisamente assume una dimensione del tutto nuova e inaspettata.
Già, come.
Come dire quale paradosso nel paradosso, questa Ferrari rappresenti ai box, Una Ferrari che parla italiano (anzi a dirla tutta con accetto modenese) risparmiandosi la Babele poliglotta dei Gran Premi. Come spiegare tutto ciò a generazioni di appassionati, che per una vita intera hanno visto le macchine del Cavallino in un’unica forma possibile: quella di una monoposto di Formula 1.
Ecco. Proprio così. Come spiegare un simile ritorno, se non col coraggio di un gruppo di uomini disposti a riprendersi quello che in termini sportivi è sempre stato loro: l’onore di volersi continuare a chiamare Ferrari. Difendendo le proprie origini e il proprio credo. Un centinaio di uomini in tutto. Numeri ben diversi da quelli cui siamo stati abituati a sentirci raccontare nel Circus. E poi quell’abbraccio. Quella volontà che sa espressione della Motor Valley nel pieno delle sue facoltà, lungo la via Emilia e dintorni. Da Maranello fino a Varano, coinvolgendo la Dallara nella costruzione del telaio, fino a Piacenza e la gestione in pista di AF Corse, team iridato e plurititolato con le vetture GT del Cavallino.
Non sarà facile e nemmeno scontato, vedere una Ferrari a ruote coperte tornare a vincere nella classe regina dell’Endurance.
Ma il come.
Come tutto questo avverrà, renderà quest’avventura già di per sé epica, semplicemente unica.
Una Ferrari a Sebring. Dove una GTO blu al debutto assoluto vinse la 12 Ore con Gendebien e P. Hill. Dove la 512 di Andretti, Giunti e Vaccarella tenne dietro la Porsche 908 di Peter Revson e Steve McQueen, alla guida con un piede ingessato.
Non sarà uno scherzo. Come le crepe, le gobbe di un fondo ancora a metà tra cemento e asfalto. Catrame che cola tra le leggendarie spaccature del manto stradale, per una pista unica al mondo.
Qui inizia una nuova era.
Sebring la Ferrari e il mondiale WEC. Sperando di tornare a vincere con onore e coraggio, là dove conta veramente più di ogni altra cosa.
Un giorno a Le Mans.
Foto Fabio Casadei
Emiliano Tozzi
mercoledì 15 marzo 2023