Ferrari seconda
(nel mondiale WEC)
La 6 Ore di Portimão regala alla Ferrari il secondo podio di questo 2023. Un posto d’onore prezioso, frutto anche di circostanze favorevoli ma che indubbiamente allieta e incoraggia il lavoro portato avanti dagli uomini di Antonello Coletta insieme ad AF Corse.
In tutta onestà, le Ferrari sul podio potevano essere addirittura due, se l’impianto frenante non avesse tradito l’equipaggio della 499 numero 51 da metà gara in poi. Prima Giovinazzi e poi molto più seriamente Pier Guidi, hanno dovuto lottare contro il surriscaldamento all’asse delle ruote anteriori, fino alla rottura del disco anteriore destro a mezz’ora dallo scadere delle fatidiche 6 ore. Un plauso per l’alfiere alessandrino, (tre volte iridato con Ferrari nella classe GT-PRO e due volte vincitore della mitica 24 Ore di Le Mans) nell’essere comunque giunto al traguardo al sesto posto, nonostante una condizione tecnica della vettura estremamente critica. Merito anche di una simbiosi muretto-pilota estremamente collaborativa e affiatata, in grado di far fronte a difficoltà che in altri frangenti (e con altri uomini) avrebbero potuto determinare il ritiro della vettura dalla competizione portoghese. Non è successo, nonostante Pier Guidi abbia corso buona parte del turno senza poter abbeverarsi dalla borraccia, non riuscendo a collegare a essa la cannuccia del proprio casco. Elementi che dimostrano con quale spirito la squadra di AF Corse affronti il suo impegno nel mondiale WEC, a fronte di un competitor come Toyota forte della propria esperienza pluriennale nella categoria. Un secondo posto, quello ottenuto da Fuoco-Molina-Nielsen che illustra uno stato dell’arte ferrarista ben diverso da quanto non racconti attualmente la Formula 1 in chiave Cavallino dal Bahrein fino a oggi. È innegabile che il progresso in termini di prestazioni (in gara) sia avvenuto, anche solo nel distacco finale rimediato dai giapponesi. Un giro, rispetto ai due di Sebring. Lontani comunque, restando in ogni caso in un trend evolutivo positivo. Cosa ben diversa da quanto abbia raccontato il mondo dei Gran Premi in questi primi mesi. Certo non va dimenticato come il risultato sia stato favorito anche dalle disavventure giapponesi, quando un sensore montato sul semiasse posteriore destro della vettura di Kobayashi-Lopez-Conway ha smesso di funzionare, obbligando la GR010 numero 7 a una sosta imprevista, in grado di compromettere definitivamente l’ennesima doppietta giapponese nel mondiale WEC.
Bene ma non benissimo?
Bene.
Almeno per quanto possa essere sufficiente nel godersi un secondo posto comunque prezioso. Ciò che in Formula 1, almeno in questa stagione, pare essere ancora assai lontano dall’accadere. Senza dimenticare che la leggenda del Cavallino nel mondo nacque proprio nelle gare di durata a Le Mans, grazie a una vittoria di Chinetti nel lontano ’49, ai limiti della mitologia da corsa. Un bel risultato. Nonostante si viva un tempo in cui più d’uno la storia vorrebbe solo riscriverla. Per far dimenticare completamente il passato.
Anche nel mondo del motorsport
Foto Riccardo Crisciotti
Emiliano Tozzi
lunedì 17 aprile 2023