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Il sogno promozione sfuma a un passo dal traguardo

..ma la stagione dell'Unieuro è da incorniciare.

Il sogno promozione sfuma a un passo dal traguardo

Si è fermata a un passo dal traguardo la cavalcata vincente dell’Unieuro Forlì, crollata in finale sotto i colpi di quella Vanoli Cremona che era stata accreditata alla vigilia del campionato come una delle più serie candidate per la promozione in serie A.

La formazione di coach Cavina ha rispettato il pronostico e dopo la Supercoppa e la Coppa Italia, ha messo in bacheca anche la vittoria del campionato, dimostrando tutta la sua forza nella finale per la promozione.

Il 3-0 può essere una punizione troppo pesante per quello che si è visto in campo, e lo stesso Cavina ha riconosciuto in Forlì un’avversaria pericolosa e degna di rispetto, ma in definitiva è la fotografia di una stagione in cui, a parità di talento, ha vinto chi aveva più benzina nel serbatoio.

E poi, chi avrebbe detto che sarebbe stata proprio l’Unieuro a contendere a Cremona il passaggio nella massima divisione? Forse nessuno.

Quando in estate era cominciato il consueto giochino dei pronostici per la stagione, gli addetti ai lavori si erano trovati concordi nell’affermare che la qualità del girone Verde fosse ben al di sopra di quella del girone Rosso e che le due promozioni sarebbero arrivate da quel raggruppamento.

Giocoforza l’Unieuro Forlì non era stata inserita tra le squadre che sarebbero arrivate fino in fondo. L’opinione comune in quel momento era “sì la rosa è solida, ma è un gradino sotto a quelle di Cremona, Treviglio, Cantù, Torino e Udine”. E spesso perfino l’outsider Cento era stata messa al di sopra di Forlì nel novero delle formazioni in grado di giocarsi la promozione.

Eppure Forlì fino in fondo ci è arrivata superando tutti i problemi che si sono venuti a creare lungo la strada. Lo ha fatto con le armi dell’organizzazione, della tenacia e della compattezza, ma anche della sagacia con cui sono state fatte le scelte tecniche. Tutte qualità espresse soprattutto nei momenti di difficoltà.

Emblematico il caso degli americani. Evidentemente la stagione precedente, con la scelta dell’umorale Roderick, aveva portato consiglio alla dirigenza e così, quando si sono creati i primi problemi con i giocatori Usa, questa ha saputo trovare le soluzioni adeguate in tempi brevi.

Ad agosto la prima scelta per la guardia infatti era ricaduta su Donovan Jackson, ma il matrimonio è saltato ancora prima di cominciare a causa di un infortunio al ginocchio. La dirigenza ha poi optato per Vincent Sanford, senza dubbio un atleta di livello assoluto per la serie A2, ma anche la guardia del Kentucky si è trovata a lungo appiedata da un infortunio.

Tra ottobre e dicembre quindi la società ha deciso di affidarsi ai servigi di Nik Raivio, un elemento sempre affidabile e in grado di ricoprire diversi ruoli e sul quale, tra l’altro, aveva puntato nell’anticipo della Supercoppa in attesa dell’arrivo di Sanford.

Raivio ha risposto bene tenendo medie ben oltre i 13 punti e 8 rimbalzi, aiutando la squadra a vincere 5 delle 7 partite in cui ha giocato.

Il resto lo ha fatto un gruppo ben calibrato e ripensato completamente dopo il mezzo fallimento del campionato 21-22. Martino e il suo staff hanno optato per un mix di esperienza e gioventù scegliendo elementi di sicura affidabilità come Cinciarini e Gazzotti da affiancare all’unico rimasto della stagione precedente, Lorenzo Benvenuti.

Intorno a loro il club biancorosso ha costruito un gruppo di giovani affidabili e affamati di affermazione, pronti a portare quel pizzico di sfrontatezza che serviva per risolvere le partite. Per la regia sono stati scelti l’estro, la velocità e l’intraprendenza della coppia Penna-Valentini e per la panchina elementi esperti della categoria, ma ancora in fase di crescita, come Pollone e Radonjic.

Il mix ha funzionato e quando Sanford è tornato per riprendersi il posto, la squadra ha compiuto un ulteriore salto di qualità. Forlì ha mantenuto la testa della classifica del girone Rosso per tutto il campionato in compagnia di Cento e di Pistoia, quest’ultima promossa in serie a fine stagione (segno che forse il girone Rosso non era poi così male).

La stagione regolare, come detto, è stata una cavalcata vincente e conclusa al primo posto con 40 punti, 20 vittorie, 4 sconfitte, una sola caduta tra le mura amiche dell’Unieuro Arena, uno dei primi cinque attacchi del campionato e la seconda migliore difesa dopo quella di Pistoia.

L’appendice della fase a orologio non ha detto nulla di diverso: 5 vittorie e una sola sconfitta, guarda caso proprio con Cremona. Chiuso il girone Giallo al primo posto, l’Unieuro si è guadagnata la possibilità di avere il fattore campo a favore in ogni turno dei playoff. Non ce n’è stato bisogno poiché ha spazzato via sia Chiusi che Udine in tre partite, arrivando alla finale imbattuta.

Poi è andata come si sa. Due sconfitte casalinghe di stretta misura hanno di fatto deciso la serie, ma il gruppo non può rimproverarsi nulla. Forlì chiude una stagione da incorniciare con 31 vittorie e meno di 10 sconfitte e un bilancio che non può che essere positivo. L’obiettivo stagionale era fare meglio dello scorso anno e la formazione di Martino ha fatto molto di più, accarezzando il sogno promozione. La base da cui ripartire è solida, quindi riprovarci l’anno prossimo si può e si deve.

Foto Fabio Casadei


Stefano Pece

mercoledì 28 giugno 2023