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Forlipedia - Diogene Annunci Economici Forlì

Forlipedia è una piattaforma culturale autonoma, apolitica e gratuita che ospita la storia del territorio forlivese con l'intento di promuovere la conoscenza del patrimonio culturale, creando una base stabile di ricerca. Un ruolo fondamentale lo hanno gli utenti iscritti che possono collaborare con la redazione proponendo eventi e personaggi che, per caratteristiche o valori, meritano una citazione su Forlipedia il cui obiettivo è diventare una vera e propria enciclopedia del territorio.


Marino Mambelli è giornalista, studioso, fondatore e direttore del sito Forlipedia. Ricercatore e scrittore, grande appassionato di basket, ha pubblicato libri, articoli, saggi di storia e architettura, storia locale, recensioni, biografie, cataloghi. Iscritto all’Ordine dei giornalisti pubblicisti dal 1991, collabora con quotidiani e periodici dal 1988. È funzionario della Biblioteca Saffi di Forlì, presso la quale si occupa di archivi fotografici, ed è membro della Commissione Toponomastica della città di Forlì.
 

Con un telegramma del 29 luglio 1931 Benito Mussolini comunicò che: Con l’inizio dell’anno decimo tutti i centri urbani dei Comuni debbano avere una via – non secondaria – col nome di “Roma”. Anche Forlì, ovviamente, eseguì l’ordine.

26 aprile 2021

Nato col significato di residenza, proprietà di campagna, fattoria, tenuta, il latino villa è divenuto col tempo il contrapposto a civitas, ovvero comunità di cittadini, città, fino ad indicare un preciso agglomerato di campagna. Un piccolo centro rurale, un villaggio.

Villafranca, denominata Sancte Marie in Villafrancha nella Descriptio Romandiole del 1371, ha un’origine che, con molta probabilità, la accomuna a Villanova e a San Martino in Villafranca. La storia gravita attorno al fiume Montone, alla sua rettifica e all’imponente bonifica delle aree che attraversa.

15 aprile 2021

Il Novecento rappresentò per Forlì l’accesso alla modernità, soprattutto nell’architettura e nelle tecniche di costruzione. Ma per questo inedito passaggio la città pagò un durissimo tributo. Il Ventennio aprì infatti veri e propri squarci nel tessuto urbano azzerando con la forza del piccone importanti aree della città storica andandoli poi a colmare con l’architettura del potere.

29 marzo 2021

Bellissimo toponimo, oscuro e discusso. La leggenda racconta che Mercuriale e Ruffillo, vescovi di Forlì e Forlimpopoli, sconfissero un terribile drago che si aggirava nelle campagne al confine dei due fori. Il drago simboleggia l’eresia, ma anche l’acqua, la palude. Ed è questa seconda interpretazione che maggiormente ci interessa, poiché i due futuri santi protettori imprigionarono la bestia in un pozzo. Si tratta di una bonifica.

8 marzo 2021

Ad est dell’antico Foro di Livio, oltre il limite di un ramo fluviale che oggi non esiste più, sorse il primo impianto della futura abbazia di San Mercuriale.

22 febbraio 2021

La “Sala del Tesoro” della Cattedrale di Forlì custodisce una stupenda rappresentazione della Madonna del Fuoco. Stupenda e particolare. Si tratta di uno stendardo in bronzo realizzato dallo scultore Bernardino Boifava in occasione della seconda grande impresa polare del generale Umberto Nobile effettuata nel 1928: quella tutta italiana. L’immagine di Maria con in braccio il Bambino sormonta infatti un dirigibile: il dirigibile Italia.

 

8 febbraio 2021

La città di Forlì ha l’onore di essere stata rappresentata in mappa da uno dei più grandi geografi e cartografi di sempre: padre Vincenzo Coronelli, veneziano nato nel 1650 e morto nel 1718. Si tratta di due tavole non datate ma inserite nel “Corso Geografico” del 1697 e nel “Teatro delle Città” edito nello stesso periodo. Sono la Pianta della Città di Forlì e il Territorio della città di Forlì, entrambe incise su rame. Suggestive nel loro disegno a volo d’uccello le due mappe presentano rispettivamente 77 stemmi gentilizi oltre a quello pubblico e dei XC Pacifici e le insegne delle località del territorio. Fogli originali di entrambe le stampe li troviamo custoditi presso la biblioteca Saffi di Forlì nel fondo Piancastelli. Si tratta di un vero tesoro documentale dal quale gli studiosi forlivesi traggono numerosissime informazioni non solo di natura geografica e topografica.

18 gennaio 2021

Il 10 dicembre 1944 un bombardamento aereo messo in atto dai tedeschi in ritirata distrusse il palazzo Merenda che in quel momento ospitava il quartier generale degli alleati (via Merenda). L’incursione aerea non risparmiò il vicino palazzo Prati che subì danni consistenti e il palazzo dall’Aste Brandolini, in angolo tra corso Diaz e via Dall’Aste, che dalle bombe fu sventrato. Le rovine di quest’ultimo furono poi completamente abbattute per dare spazio ad una nuova realtà forlivese, una scommessa per il futuro: il cinema teatro Astra. Oggi in quell’angolo del centro storico, grazie ad un progetto completato nell’anno 2000, trova posto il teatro comunale Diego Fabbri.

17 dicembre 2020

Via Della Croce si trova nel quartiere Ronco ed è l’ultima traversa del tratto forlivese della via Emilia. Sui registri toponomastici del Comune di Forlì leggiamo: Già vicinale della Croce. Dall’esistenza di una croce sulla strada. Nulla sulla di più. Quell’insegna metallica un po’ malandata, ma ancora ben infissa nella carreggiata, ci incuriosisce ogni volta che percorriamo il viale Roma verso Cesena.

10 dicembre 2020

La Commissione Toponomastica del Comune di Forlì, in occasione dell’istituzione del quartiere Cava, nel settembre 1952 deliberò che le Vie e Piazze della località Cava dovevano assumere i nomi delle Città della Romagna… Ed ecco nascere via Rimini, via Faenza, Cesena, Lugo, Modigliana, Castrocaro… Ma 10 anni dopo, precisamente nella seduta del 30 ottobre 1962, la Commissione decise che via Modigliana doveva lasciare il posto a via Sillaro, via Rimini diventava via Savio, via Meldola era sostituita da via Tramazzo, ecc. Ovviamente, con tutti i problemi che scaturivano da tale cambiamento: variazione delle mappe e dei dati anagrafici presso il Comune, modifiche alle carte d’identità personali di tutti gli abitanti delle strade in questione, sostituzione delle tabelle sulla via, incongruenza negli atti d’acquisto e catastali degli immobili, modifica delle carte intestate di tutte le aziende e degli indirizzi legali.

30 novembre 2020

Nulla del periodo fascista era estraneo alla propaganda. Tanto meno la stampa. Tanto meno “Il Rubicone, rivista mensile di Romagna”. Interessante, ricca di notizie e di immagini, la rivista ebbe un percorso preordinato che l’on. Davide Fossa, commissario federale del P.N.F. di Forlì, non mancò di rimarcare sul primo numero: la Rivista – si legge – svolgerà la sua opera nel solco della più completa ortodossia del Partito servendone gli ideali, ed ubbidendo senza discutere alle direttive del Regime. Oggi la pubblicazione è un importante testo di studio di quel discusso periodo storico.

23 novembre 2020

Nessun Riatti risiede oggi a Forlì, ma la memoria di quella famiglia rimane legata ad un toponimo tenace che ogni tanto appare nelle conversazioni collegate al territorio. In questo caso il “luogo” è una fonte pubblica che fino alla metà del ‘900 sgorgava nell’attuale via Consolare in quartiere Romiti: la Fontana di Riatti.

Famiglia di artisti/artigiani i Riatti abitavano e operavano a Reggio Emilia già nel ‘600. Furono capaci intagliatori, fonditori e organari. Tra le opere di grande livello si conoscono carrozze, contrabbassi, campane per le più importanti chiese reggiane e argenti per le famiglie facoltose. Infine l’intuito per gli affari portò la famiglia alla produzione di organi.

9 novembre 2020
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