In un’epoca dominata dagli schermi, dove lo sguardo corre rapido e la mente salta da una notifica all’altra, il libro rappresenta una delle ultime forme di lentezza felice. Una lentezza che non è rinuncia, ma possibilità: la possibilità di fermarsi, di ascoltare, di riprendere il filo del proprio pensiero.
La carta non lampeggia, non distrae, non reclama attenzione: chiede soltanto una cosa, semplice e radicale — esserci.