Grande Kasino…2.0
L'analisi dopo Imola
Da dove cominciare?
Già.
Dove.
In base al paradigma di estrarre “potenziale dalla vettura”, possiamo affermare che questo in Ferrari è certamente avvenuto, almeno prendendo a riferimento lo sciagurato sabato della qualifica e relativo esodo di massa dagli spalti del Popolo Rosso al termine della Q2. Cose per cui dalla sesta fila in griglia era lecito non attendersi sfracelli ma, in fin dei conti, “Il brodino” (ottimo e abbondante…visti i tempi) di due vetture in zona punti a ridosso del podio. Sembra essere al momento, l’esternazione dello stato dell’arte ferrarista.
Esternazioni di lucidità.
Le stesse che fanno dubitare commentatori televisivi e non. Per cui viene da chiedersi dove la verità chiarificatrice possa risiedere, dopo un unico podio a Jedda a quasi un terzo di campionato.
Nel diverbio Leclerc-Bozzi?
Nei sorrisi di circostanza di Vasseur?
Nell’assenza in toto dello Stato Maggiore ferrarista a Imola?
Eppure qualcuno…vide Vigna sotto il podio del Wec, non più tardi di un mese fa…
Sintomatologia racing.
Nulla vieta di pensare che la teoria del “Grande Kasino” ferrarista del nuovo millennio, sia alle prese con un nuovo capitolo della sua storia. Così non si può fare a meno di notare la “sottile ironia” via radio di Leclerc e il rapporto tra Hamilton e Adami, che induce all’ennesima riserva di espressione del giudizio. Solo il “Voster semper voster”, non è affatto stupito da tutto ciò. Ricordo come quasi 40 anni fa un certo John Barnard (anch’esso soprannominato “il Mago”… guarda un po’ le coincidenze) fu assunto in Ferrari. Impiegò tre anni per far vedere al mondo il frutto del proprio lavoro, senza che si assumesse la briga di metter le mani sulla F ’87 e la successiva ’87-‘88C.
Sarà. Ma il presente non sembra avere una faccia molto diversa, da quello di un tempo.
Per una monoposto che non conosce certa paternità, ma di certo, è orfana di un’idea vincente.
Grande Kasino… 2.0.
Foto di Fabio Casadei
Emiliano Tozzi
martedì 20 maggio 2025